BRISBANE – Il governo del Queensland ha annunciato un’inchiesta parlamentare sulle sigarette elettroniche e sul fenomeno del vaping a seguito di rapporti allarmanti di minorenni in età scolari che sono diventati dipendenti dalle e-sigarette.   

L’indagine si concentrerà soprattutto sull’analisi delle sostanze e componenti chimiche contenute nei vari tipi di sigarette elettroniche. “Tutti gli sforzi che abbiamo compiuto per ridurre il tasso di tabagismo nello Stato potrebbe essere messo a repentaglio a causa di questo fenomeno. Ho avuto notizia di studenti di scuole elementari che hanno cominciato a svapare durante gli intervalli tra le lezioni. È necessaria una campagna educativa per informare compiutamente i cittadini su ciò che contengono queste sigarette elettroniche”, ha dichiarato la premier Annastacia Palaszczuk.   

Le sigarette elettroniche contenenti nicotina sono illegali nello Stato senza una ricetta medica, che viene concessa alle persone desiderano cercare di smettere di fumare.

Secondo una recente inchiesta televisiva condotta da Four Corners esiste un fiorente mercato nero di e-sigarette alla nicotina, che spesso sono vendute “sotto banco” presso i normali tabaccai. Le e-sigarette senza nicotina, quindi del tutto legali, vengono promosse con massicce campagne pubblicitarie  mirate soprattutto alle fasce più giovani di mercato.

Il ministro della Sanità Yvette D’Ath ha specificato che il comitato parlamentare d’indagine esaminerà i vari tipi di sigarette elettroniche disponibili sul mercato australiano, e le modalità con le quali i consumatori, soprattutto quelli più giovani, se le procurano. Saranno esplorati inoltre i rischi per la salute derivanti dal loro consumo.   

“La realtà è che anche le sigarette elettroniche commercializzate come prive di nicotina spesso invece ne contengono una certa percentuale. Contengono inoltre formaldeide, che a sua volta contiene acetone: due sostanze chimiche pericolose”, ha fatto notare il ministro che ha illustrato un’altra recente ricerca del Cancer Council secondo cui gli individui che svapano hanno molte più probabilità di cominciare a fumare rispetto al resto della popolazione.

“Siamo riusciti a ridurre considerevolmente la percentuale di fumatori nel nostro Stato, ma c’è ancora molto da fare riguardo a questo problema”.