GIACARTA - Almeno tre persone sono morte e altre cinque sono rimaste ferite nell’incendio che ha devastato il palazzo del consiglio comunale di Makassar, nella provincia indonesiana del Sulawesi meridionale.
Le fiamme, divampate nella tarda serata di venerdì, sarebbero state appiccate da un gruppo di manifestanti che ha preso d’assalto l’edificio. Tra le vittime figurano due dipendenti del consiglio comunale e un funzionario pubblico.
La capitale regionale non è stata l’unico teatro di violenze: a Bandung - Giava Occidentale -, un altro edificio parlamentare è stato dato alle fiamme, senza provocare vittime. A Surabaya, seconda città del Paese, è stato preso di mira il quartier generale della polizia, con recinzioni distrutte e veicoli dati alle fiamme.
Gli scontri si sono estesi a numerose città, da Yogyakarta a Medan fino a Papua, e solo a Giacarta si contano quasi mille arresti. Le ambasciate straniere hanno invitato i cittadini a evitare le aree di protesta, mentre il presidente indonesiano Prabowo Subianto ha cancellato la visita prevista in Cina per monitorare la crisi interna.
Le manifestazioni, iniziate lunedì scorso nella capitale, sono state scatenate dalla rivelazione che tutti i 580 parlamentari avrebbero ricevuto un’indennità abitativa mensile di 50 milioni di rupiah, quasi dieci volte il salario minimo. La rabbia è montata ancora di più, dopo la morte di Affan Kurniawan, giovane tassista su due ruote travolto da un’automobile della polizia.
L’ondata di proteste ha così assunto un carattere nazionale, intrecciando rivendicazioni economiche, richieste di giustizia e accuse di brutalità nei confronti delle forze dell’ordine.