Non sono state segnalate vittime, mentre il ministero dei Trasporti indonesiano rende noto che la nube non sta avendo un impatto sulle rotte aeree, ma che, per precauzione, due aeroporti regionali hanno adottato misure straordinarie di vigilanza.

L’Agenzia indonesiana per le emergenze disastri (BNPB) informa che 1.979 persone sono state trasferite in 11 rifugi e di aver fornito ai residenti maschere filtranti.

Il portavoce della National Disaster Management Agency, Abdul Muhari, ha fatto sapere che le piogge monsoniche hanno eroso e infine fatto crollare il tappo di lava in cima al Monte Semeru (3.676 metri), causando l’eruzione.

Il Centro indonesiano per la vulcanologia ed il contenimento dei rischi geologici ha innalzato l’allerta di attività vulcanica al livello più alto, avvertendo i residenti di non avvicinarsi a meno di 8 km dalla bocca attiva.

L’eruzione, che ha generato nubi di ceneri ad alta temperatura in un raggio di 19 km, fa seguito una serie di terremoti che hanno scosso la parte occidentale dell’isola, l’ultimo quello dello scorso 22 novembre che ha ucciso oltre 300 persone.

La serie di eruzioni è cominciata alle 2:46 ora locale (6:46 AEST) di ieri mattina.

Il pennacchio del vulcano ha raggiunto un’altezza di 15 chilometri, ha reso noto l’Agenzia meteorologica giapponese, che ha continuato ad osservare con particolare attenzione gli sviluppi del fenomeno, nel timore di un possibile tsunami capace di raggiungere la costa meridionale del Giappone, enventualità poi esclusa dai successivi rilevamenti.

L’ultima eruzione di grandi proporzioni del monte Semeru occorse nel dicembre dello scorso anno, quando il vulcano scaricò masse di lava e nubi tossiche causando 51 vittime nei villaggi circostanti.

Con i suoi 142 vulcani ed un alta densità della popolazione, l’Indonesia vanta l’allarmante primato del paese con il maggior numero di persone che vivono nelle vicinanze di una potenziale eruzione.