LONDRA – Sembra allargarsi lo scandalo che vede al centro le scommesse in vista delle elezioni britanniche del prossimo 4 luglio. Come scrive l'Independent, il direttore della campagna elettorale del Partito Conservatore, Tony Lee, ha annunciato di aver "preso un congedo" dopo aver scoperto che sua moglie Laura Saunders potrebbe essere coinvolta nel caso esploso la scorsa settimana.

Tecnicamente Lee si è messo in aspettativa, ma la sua è un’uscita di scena vera e propria nel pieno del rush finale di una campagna tutta in salita. Lee è stato ufficialmente messo sotto inchiesta dall’organo di sorveglianza sulla regolarità delle scommesse.

Saunders, anch’essa indagata dalla Gambling Commission  per aver scommesso sulle elezioni sfruttando informazioni privilegiate, si aggiunge a Craig Williams, sotto inchiesta dopo aver puntato 100 sterline sulla possibile data dell'appuntamento elettorale pochi giorni prima dello scioglimento del parlamento, vincendo la scommessa effettuata.

Il sospetto è che Williams avrebbe potuto approfittare di eventuali informazioni riservate, essendo stato assistente parlamentare di Rishi Sunak.

Analizzando i dati di Betfair Exchange, il Financial Times ha scoperto che prima del 20 maggio sono state scommesse in totale 5.900 sterline sulla probabilità di un'elezione a luglio, mentre il 20 maggio stesso, cioè due giorni prima dell’annuncio shock di Sunak, sono state scommesse altre 689 sterline, di cui 398 in un'unica puntata, piazzata a metà pomeriggio a quote che avrebbero fruttato all'ignoto scommettitore un profitto di 2.784 sterline.

Come se non bastassero gli scandali, l’attuale premier inglese sta affrontando una campagna elettorale complicatissima: i sondaggi danno i “Tories” sotto di 20 punti rispetto ai Laburisti.

Il primo ministro si è detto “incredibilmente arrabbiato” in relazione alla vicenda delle scommesse.

Di fronte alle domande sul crescente scandalo da parte di un pubblico di elettori in diretta televisiva, il leader ha detto che qualsiasi candidato o funzionario elettorale che avesse infranto le regole sarebbe stato espulso dal partito.