SOFIA – Stavolta è ufficiale: la Bulgaria saluta il lev e si prepara a entrare nell’Eurozona dal primo gennaio 2026, diventando così il ventunesimo Paese a usare la moneta unica. La Commissione europea ha dato il via libera nel suo Rapporto di convergenza, confermando che Sofia ha spuntato tutte le caselle dei criteri economici e legali previsti dai Trattati.
I quattro ‘esami’ di Maastricht - inflazione sotto controllo, finanze pubbliche sane, stabilità del tasso di cambio e tassi d’interesse moderati - sono stati superati con slancio: inflazione al 2,7% (contro il massimo del 2,8% previsto in questo caso), deficit in calo al 2,8% del Pil e debito pubblico tra i più virtuosi dell’Ue, ad appena il 24%.
La moneta nazionale ha poi partecipato al meccanismo di cambio Erm II per quasi cinque anni, senza sorprese. E anche i tassi d’interesse a lungo termine restano nei limiti: 3,9% contro una soglia massima del 5,1%.
“L’euro – afferma la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen –, è un simbolo tangibile della forza e dell’unità europea. Oggi la Bulgaria è un passo più vicina alla sua adozione come moneta. Grazie all’euro, l’economia bulgara diventerà più forte, con maggiori scambi commerciali con i partner dell’area dell’euro, investimenti diretti esteri, accesso ai finanziamenti, posti di lavoro di qualità e redditi reali. E la Bulgaria avrà il ruolo che le spetta nel plasmare le decisioni al centro dell’area dell’euro. Congratulazioni, Bulgaria”.
Disco verde anche sulla legislazione bulgara, in linea con le regole dell’Ue, a partire dall’indipendenza della Banca centrale. Il Paese si sta già preparando con prezzi esposti in doppia valuta, bancomat aggiornati e misure anti-speculazione. Mentre a breve partirà anche una campagna informativa per i cittadini.
Ma se da parte del governo c’è grande soddisfazione, si alza la voce dei contrari, già scesi in piazza qualche giorno fa. “Oggi è un giorno vergognoso e nefasto per la storia bulgara. Questi rapporti non ci sorprendono. Sapevamo tutti che esiste una direttiva per l’occupazione e l’annessione della Bulgaria all’eurozona”, ha dichiarato Kostadin Kostadinov, leader del partito nazionalista Vazrazhdane (‘Rinascita’) che è schierato decisamente contro l’introduzione dell’euro.
“Mi rivolgo ai bulgari: tenete alta la testa, la guerra è appena iniziata. Nessuno pensi che l’ingresso della Bulgaria nell’Eurozona sia un atto definitivo. Faremo saltare in aria l’Eurozona dall’interno: la Bulgaria sarà la sua ulcera sanguinante”.
Nei giorni scorsi il presidente Rumen Radev aveva chiesto un referendum sull’introduzione dell’euro, richiesta tuttavia respinta dal Parlamento.