BUENOS AIRES – Le piogge torrenziali che da una settimana stanno colpendo alcune zone dell'Argentina (Buenos Aires, Santa Fe, Entre Rios) ora presentano il loro conto umano ed economico.

Alberi caduti in quartieri di Buenos Aires come Belgrano e Palermo. Strade inondate in altre zone della capitale: Villa Soldati, Mataderos, Liniers, Parque Avellaneda, Versailles e Saavedra.

È nel conurbano, però, che si contano i danni maggiori, in particolare nelle aree più svantaggiate, caratterizzate da povertà abitativa e mancanza di opere di urbanizzazione. Qui interi quartieri sono rimasti per giorni senza luce e chi viveva in case precarie ha perso ogni cosa.

I cavi dell’elettricità abbattuti e caduti nell’acqua hanno provocato vari feriti: due adolescenti sono stati ricoverati a causa delle scariche elettriche e almeno due uomini adulti sono morti per la stessa ragione.

L’autostrada Buenos Aires – Rosario è stata invasa dall’acqua, con incidenti di mezzi pesanti e conseguente blocco alla circolazione.

Preoccupazione per l'agricoltura, proprio in un anno in cui la stagione era stata finora propizia, dopo la siccità del 2023.

Nelle zone colpite dal maltempo (che sono anche quelle più agricole del Paese) sono caduti in questi primi 15 giorni di marzo 140-150 millimetri di pioggia. Molto di più della media mensile, proprio alla vigilia del raccolto della soia, di cui l’Argentina è uno dei primi produttori al mondo, sia sotto forma di farina che di olio, usato soprattutto come biocombustibile.

La pioggia è propizia per la soia, purché non continui ancora per molto tempo. In questo caso, l’elevata umidità e il fango potrebbero impedire la maturazione dei baccelli o rendere i fagioli vulnerabili all’attacco di funghi e altri parassiti. Decisivo, quindi, sarà il tempo meteo di aprile.