ROMA - Nel 2024 l’età media di pensionamento sale a 64,8 anni, rispetto ai 64,2 registrati nel 2023. Lo hanno spiegato i dirigenti dell’Inps presentando il Rapporto annuale.
La crescita è dovuta prevalentemente alla stretta sulle uscite anticipate con l’introduzione del calcolo contributivo per chi va in pensione con Quota 103 (62 anni di età e 41 di contributi), e in parte agli incentivi alla permanenza al lavoro. L’età media di chi si ritira dal mondo lavorativo regolarmente è quindi di 67,2 anni, mentre quella per l’anticipata è di 61,6 anni.
Nel 2024 gli uomini hanno ricevuto una pensione media di 2.142,60 euro al mese, una cifra superiore del 34% rispetto a quella media percepita dalle donne, pari a 1.594,82 euro.
Le donne sono infatti il 51% della popolazione ritirata dal mondo lavorativo, ma percepiscono il 44% dei redditi.
Le retribuzioni contrattuali tra il 2019 e il 2024 sono cresciute dell’8,3%, a fronte di un aumento dei prezzi del 17,4% nello stesso periodo, perdendo così oltre nove punti percentuali di potere d’acquisto.
Il Rapporto sottolinea però come, grazie agli interventi sulla fiscalità e sui contributi, le retribuzioni nette abbiano perso meno potere d’acquisto. Fatto 100 il valore medio del 2019, spiega l’Inps, si arriva nel 2024 a 108,3.