BRISBANE - La Corte d’Appello del Queensland ha accolto oggi il ricorso, ribaltando la precedente decisione della Corte Suprema che, nel 2023, aveva respinto il caso, ritenendolo privo di fondamento poiché il mandato era stato già revocato nel 2022.
Tra i ricorrenti figura l’insegnante Cherie Jean Ishiyama, licenziata nel 2022 per non essersi vaccinata contro il COVID-19, violando le disposizioni statali per il personale in prima linea, tra cui gli educatori. Altri sei insegnanti, compresa una maestra della prima infanzia, rifiutarono il vaccino perdendo il loro lavoro.
Anche i 12 imprenditori del settore dell’ospitalità avevano subito gravi ripercussioni: alcuni membri del loro personale non vaccinati non potevano accedere ai loro locali, mentre altri, seppur vaccinati, dovevano discriminare i clienti non immunizzati, subendo forti perdite economiche.
Nel 2022 il gruppo aveva presentato un’istanza contro il mandato del governo Palaszczuk e dell’allora direttore sanitario John Gerrard, definendolo “illegittimo” e dannoso per i diritti umani. Ora la Corte d’Appello ha stabilito che esiste un interesse pubblico nel valutare nel merito le presunte violazioni passate.
Il giudice John Bond ha dichiarato che “non c’è alcun valido motivo per negare ai ricorrenti la possibilità di far valere in giudizio le proprie rivendicazioni” e ha ordinato che il governo e Gerrard paghino le spese legali.
La decisione consente al caso di tornare in tribunale, in un contesto favorevole in cui, nel 2024, la Corte Suprema ha già stabilito che le vaccinazioni imposte a polizia e sanitari erano illegittime.