MELBOURNE - A conclusione della XXIV Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, si è svolta, sabato 19 ottobre, la nona edizione della conferenza dei docenti di italiano in Australia, un’occasione di formazione e incontro che anche quest’anno ha offerto agli insegnati momenti di riflessione e la possibilità di accedere a laboratori utili in classe.
Dopo i saluti istituzionali di Ferdinando Colarossi, presidente della VATI, l’associazione degli insegnanti di italiano del Victoria, è intervenuta Valentina Biguzzi, dirigente dell’Ufficio Educazione e Cultura dell’Ambasciata italiana a Canberra e organizzatrice dell’evento, che ha portato i saluti e un video messaggio dell’ambasciatore Paolo Crudele.
Sua Eccellenza ha ricordato come il tema della Settimana della Lingua, ‘L’italiano e il libro: il mondo fra le righe’, crei un nesso tra lingua e letteratura e riponga nelle mani degli insegnanti l’importante ruolo di “promozione della lettura come strumento di sviluppo della conoscenza e della formazione, del progresso civile, sociale ed economico. La priorità è quella di valorizzare e sostenere la lingua italiana attraverso le opere”.
Chiara Mauri, console generale d’Italia a Melbourne, durante il suo intervento ha ricordato che oltre 100mila studenti ogni anno scelgono di studiare l’italiano in Australia, che è il quarto idioma in termini di popolarità nel Paese, e un “veicolo di cultura, storia e identità”, come ha detto la Console prima di ringraziare gli insegnanti per il loro impegno e passione.
È stato poi il momento della prima relatrice, la professoressa Anna Antoniazzi dell’Università di Genova, che ha parlato dei ‘Mondi narrati tra utopia, realtà e distopia’, presenti nella letteratura per l’infanzia. Antoniazzi ha spiegato che i libri per bambini e ragazzi, tra gli zero e 18 anni, contengono spesso questi tre elementi.
L’utopia si trova solitamente nei mondi letterari dei più piccoli, dove il libro rappresenta un’occasione per scoprire il mondo e se stessi e, attraverso le filastrocche, si entra in contatto anche con i suoni e la musicalità della lingua.
La letteratura per i bambini dai nove ai 12 anni, invece, dipinge la realtà della loro quotidianità, con temi che ruotano spesso attorno all’amicizia, alla scuola e alla relazione con gli adulti arrivando fino alla sostenibilità ambientale.
I libri permettono ai giovani lettori di entrare nel vissuto degli altri e compartecipare con i protagonisti e i personaggi. Infine, la distopia, spesso presente nelle proposte ai preadolescenti e adolescenti, soprattutto a partire dal 2010, dove i giovani cominciano a essere protagonisti di mondi distrutti, che loro hanno la responsabilità di ricostruire secondo le proprie regole.
Valentina Biguzzi è poi salita nuovamente sul palco per l’importante annuncio del vincitore del Premio Italia, un concorso dedicato agli studenti universitari di italiano che, attraverso un pezzo letterario di un genere a propria scelta, affrontino il tema della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo.
Dei 18 studenti partecipanti, Mitchel Contessi, con il suo elaborato Da un sogno, si è aggiudicato il voucher di un valore di 2mila dollari per l’acquisto di un biglietto aereo per l’Italia, offerto quest’anno dall’Istituto di Cultura di Sydney.
Mitchel, classe 1989, è un aspirante scrittore italo-australiano che si è appassionato alla letteratura e cultura italiana attraverso la scrittura.
Studente di lingue e linguistica alla Griffith University, in Queensland, si è innamorato della lingua del Bel Paese e ha coltivato con dedizione e impegno il suo desiderio di riscoprire il patrimonio perduto. Biguzzi ha letto alcune righe scritte dal giovane scrittore: “[Il racconto] Da un sogno è stato ispirato dalle opere di Italo Svevo, Dino Buzzati, Cesare Pavese e Italo Calvino, una storia che parla di un protagonista che, come l’autore, sta cercando il significato nei sogni e nel sangue. Di come trovare il proprio destino, del coraggio di seguirlo e soprattutto di ciò che potrebbe significare, in parte, essere italiani”.
La seconda relatrice della giornata, Letizia Cingarotto, insegnante di didattica delle lingue e delegata rettorale alle Relazioni Internazionali presso l’Università per Stranieri di Perugia, ha affrontato il tema ‘L’italiano e il libro per la lingua, la cultura e la didattica tra cartaceo e digitale’.
In un intervento ricco di spunti e strumenti da utilizzare in classe, Cingarotto ha parlato dell’integrazione tra digitale e cartaceo nell’ambito dell’insegnamento e dell’apprendimento di una seconda lingua, ma anche della successiva evoluzione dal cartaceo al multimediale.
La docente ha sottolineato come “incoraggiare in aula il digital storytelling come formato didattico si riveli molto efficace, perché intreccia diversi mezzi di comunicazione; è utile e coinvolgente per gli studenti”.
La giornata è poi continuata con dei laboratori dedicati e specifici, sia per le scuole primarie sia per quelle secondarie, durante i quali alcune insegnanti hanno offerto di condividere la propria esperienza con i colleghi.
Sara Villella, dirigente della scuola IBS – Italian Bilingual School – di Sydney, ha presentato una serie di esempi pratici per portare la cultura italiana in classe; Ornella Roveda, insegnante di italiano dell’ILC di Brisbane, ha condotto un laboratorio sulla Pimpa, il cane a pois nato dalla matita di Altan.
Giulia Tomat dell’Ave Maria College di Melbourne ha offerto ai colleghi e alle colleghe la possibilità di approfondire Il Milione di Marco Polo, ed Eros Scagnetti ha illustrato le politiche e le pratiche linguistiche dell’insegnamento dell’italiano in Western Australia.