PERTH – La bellissima esibizione d’arte ‘Sculpture by the Sea’ nella spiaggia di Cottesloe in Western Australia si è conclusa lunedì 18 marzo. Tra i vari artisti che hanno esposto le loro opere quest’anno ci sono stati tre italiani: Erica Zaino, Alessandra Rossi e Leonardo Cumbo. Per questa esibizione, il 2024 è stato un anno importante, visto che questa mostra ha celebrato il suo ventesimo anniversario.
Lo scorso 12 marzo, Andrea Pastacaldi, CEO del Made of Italy, ha organizzato l’evento ‘Italiani a Sculpture by the Sea’ dove la comunità italiana di Perth ha potuto avere un incontro ravvicinato con questi tre artisti e le loro sculture nella bella spiaggia di Cottesloe. Erica, Alessandra e Leonardo hanno accompagnato i presenti per una passeggiata fra le loro opere, spiegando minuziosamente come loro, come persone e come artisti, sono arrivati a realizzare queste sculture.
La prima artista italiana, Erica Zaino, ha realizzato per l’esibizione l’opera The Temple of Time, un’opera realizzata con l’idea che il pubblico possa interagire con il tempio, un luogo da condividere, da gioire. Erica Zaino ha voluto rappresentare con questa scultura il tempo che passa: ogni passo che una persona compie, ogni minuto che passa per l’essere umano, è importante perché il tempo non si ferma e non si può tornare indietro. L’opera creata con dei pannelli è intenzionalmente strutturata in modo un po’ tridimensionale, creando diverse prospettive visite a seconda dei punti da cui l’individuo la osserva. Erica ci ha raccontato un po’ della sua storia, di quando, appena trasferita a Perth, 17 anni fa, stava festeggiando il suo compleanno nella spiaggia di Cottesloe con degli amici e qualcuno avvicinandosi a lei le chiese se facesse parte, come artista, all’esibizione ‘Sculpture by the Sea’, che in quel momento era in esposizione. Lei rispose con un sorriso: “No, ma forse un giorno ci proverò”.
Quindi, Erica, un po’ ispirata da quella magica serata, inizia esponendo la sua prima opera per questa affascinante mostra nel 2022, continuando nel 2023 e anche per quest’anno il 2024 l’ha fatto con The Temple of Time che aiuta a riflettere chi l’osserva. Una riflessione raccolta tra i presenti è stata quella che non si può fermare il tempo, semplicemente bisogna gioire tutti gli attimi che il presente pone – carpe diem, cogli l’attimo.
La seconda artista italiana, Alessandra Rossi, un’artista multimediale, ha esplorato la narrativa e le astrazioni attraverso la sua innata comprensione del tempo e dello spazio. Durante la presentazione della sua opera Rossi ha spiegato che, con la sua opera, ha voluto trasformare un dipinto di natura in una scultura. L’artista, nella sua opera Still Life - in italiano Natura morta - ha esplorato ciò che è visibile con ciò che è invisibile, ciò che è in superficie e ciò che è dentro, più profondo, nascosto. Un’opera con effetti di luce bellissimi, dipende dalla luce e il riflesso del sole e da dove lo spettatore si ferma a osservarla, colori molto belli, tra il giallo, il verde, il rosso e il blu.
L’opera di Alessandra Rossi è stata così apprezzata tanto da vincere anche il prestigioso premio The Pommery Champagne Artist Award, un premio in denaro di cinquemila dollari.
Il terzo artista, Leonardo Cumbo, ha presentato all’esibizione e al pubblico la sua opera, Enfant Prodige, in italiano Primo volo. La scultura è alta circa tre metri e mezzo ed è composta da un grande uovo in resina e polvere di marmo bianco di Carrara, che spicca il volo allontanandosi dal suo nido in acciaio corten e acciaio inox semi-sommerso nella sabbia.
Cumbo si è ispirato, per la sua opera, all’uovo preistorico di un uccello che si trova esposto presso il WA Museum. Un uovo arrivato nelle spiagge del Western Australia dal Madagascar molti anni fa viaggiando per oltre settemila chilometri spiaggiandosi infine a un paio di centinaia di chilometri da Perth. Per i presenti all’evento, l’opera ha rappresentato forse il distacco del figlio dalla madre; per altri ha rappresentato il viaggio esplorativo di una navicella spaziale nello spazio. Per l’autore, invece, c’è una riflessione più profonda: l’ossessione di alcuni genitori nella nostra contemporaneità, i quali, non di rado, pretendono dai propri figli, a un’età sempre più precoce, prestazioni eccezionali nello sport, nella musica, nello studio e in altri campi, negando un po’ loro il diritto al gioco, il diritto all’essere bambini.
Ascoltando gli artisti e osservando le loro opere, ci si rende conto di come ogni opera non solo sia bella esteticamente ma di come l’artista, con la sua scultura, ha inteso consegnare allo spettatore anche un messaggio ben preciso e profondo. L’interazione dei tre artisti con i presenti alla serata descrivendo le loro opere ha portato a tante riflessioni, confronti e discussioni. Tutti e tre gli artisti sono stati molto disponibili a parlare della loro arte, del processo creativo, e anche della loro storia personale che ha fatto sì che tutti e tre potessero raggiungere un traguardo così prestigioso. Una esibizione che, ancora una volta, ha affermato il talento italiano che è apprezzato e festeggiato in Western Australia.