MILANO - Liliana Segre non ferma i suoi impegni per gli insulti che continuano ad arrivare e che adesso bersagliano i social dei cinema in cui il docu-film, Liliana, è stato proiettato dal 21 al 23 gennaio. Lo ha assicurato il figlio, Luciano Belli Paci, nel giorno in cui la Procura milanese ha chiuso l’inchiesta su 12 persone accusate di minacce e diffamazione aggravate da motivi di odio razziale nei suoi confronti.
“Gli insulti la amareggiano ma non la fermano”, ha detto Belli Paci, dopo che il presidente del Memoriale della Shoah di Milano, Roberto Jarach, ha spiegato che la senatrice a vita ha deciso all’ultimo di non partecipare all’inaugurazione al Memoriale della mostra che l’artista Marcello Maloberti ha realizzato insieme a lei al Memoriale. “Ha detto: ‘Non me la sento di uscire’ - ha raccontato Jarach -; non ha detto ‘non me la sento di fronteggiare le situazioni’, perché lei ha sempre dimostrato coerenza e capacità di rispondere a queste situazioni”.
“Non è tipo da fermarsi”, ha ribadito il figlio della Senatrice ricordando che Segre, a 94 anni, sarà domani, 28 gennaio, alla cerimonia per del Giorno della Memoria al Quirinale e il 6 febbraio all’evento organizzato al Memoriale della Shoah dalla Comunità di Sant’Egidio. E ha sottolineato che non sarà alla proiezione del film, oggi lunedì, all’Università Statale di Milano semplicemente perché non era mai stato previsto e lei si troverà già a Roma, mentre una sua intervista sarà messa online sul sito del Memoriale nel giorno della Memoria. “è stanca e ha ridotto gli impegni - ha spiegato -. Certo non le fanno piacere gli insulti, ma non si ritira”.
A esprimere “sdegno e ferma condanna per i vergognosi insulti antisemiti rivolti tramite i social alla senatrice Segre” è stato il presidente del Senato, Ignazio La Russa. E anche il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha stigmatizzato le “parole inqualificabili che offendono la sua persona, la memoria e i valori fondamentali della nostra democrazia”. Ma sul Giorno della Memoria dalle pagine del Foglio è arrivato l’invito di Pierluigi Battista: “Disertiamo il giorno della memoria che dal 7 ottobre 2023 ha smarrito il suo significato [visto che] gli ebrei sono stati lasciati soli”.