SYDNEY - Chissà se il primo ministro, tutte le volte che il suo predecessore fa un intervento pubblico, pensa a quel vecchio detto, che recita: “Con amici come questi, chi ha bisogno di nemici?”.
Intervenendo la settimana scorsa a un evento organizzato dalla Coalition for Conservation, un gruppo di lobby composto soprattutto da membri del Partito liberale, che spingono affinché il governo dia priorità a questioni ambientali, Malcolm Turnbull ha paragonato i negazionisti sul clima nelle file della Coalizione a dei “terroristi”, sottolineando la necessità di elaborare un “Green New Deal”, un nuovo programma ecologico per iniziare la transizione verso un’economia libera dai combustibili fossili.
Parlando all’evento a Sydney, assieme alla moglie Lucy, Turnbull ha aggiunto che l’Australia dovrebbe sfruttare “la primavera nera e l’estate nera” degli incendi boschivi come “punto di svolta” per cominciare ad agire seriamente sui cambiamenti climatici.
I Turnbull, che si trovavano nel Sud-est asiatico per buona parte dell’emergenza incendi, hanno fatto notare i profondi danni d’immagine sofferti dall’Australia a seguito della crisi: “Siamo visti come retrogradi …, come leader negativi e ciò dovrebbe essere fonte d’imbarazzo per il nostro Paese”, ha detto Turnbull, che è anche presidente della Commissione Greater Sydney.
Trombato come primo ministro nel 2018 e silurato come leader dell’opposizione nel 2009, sempre per le sue posizioni sui cambiamenti climatici, Malcolm Turnbull ha detto che il Paese dovrebbe “abbracciare la realtà dei nostri impegni per ridurre le emissioni, e il nostro obbligo di guida nella transizione dai combustibili fossili all’energia da fonti rinnovabili”.
“Quello che manca è la volontà politica, ma ciò cambierà se gli australiani chiederanno a gran voce un maggior impegno per contrastare i cambiamenti climatici – ha detto Turnbull –, e quando il governo si renderà conto del costo politico a non affrontare i cambiamenti climatici in maniera efficace ed efficiente”.
Nel mirino dell’ex primo ministro, non solo i parlamentari scettici sul clima, ma anche i media, soprattutto quelli che rappresentano posizioni di destra, del gruppo editoriale News Corp, che fa capo a Rubert Murdoch, che li incitano “a comportarsi da terroristi”.
Sottolineando che la transizione da energia a carbone a energia rinnovabile porterebbe sia un aumento di posti di lavoro sia un alleggerimento nelle bollette, corroborando la posizione usando i dati dell’Australian Energy Market Operator, Turnbull ha accusato gli ultraconservatori di dire, in pratica: “O ci date quello che vogliamo o facciamo scoppiare tutto”.
L’ex giornalista, avvocato, imprenditore, politico e scrittore (ha appena pubblicato un libro di memorie che sta promuovendo, ndr), ha poi invocato il “Green New Deal” proposto dal nuovo leader Verde, Adam Bandt, subito dopo essersi insediato al posto del dimissionario Richard Di Natale.
“Siamo i custodi per le prossime generazioni e seppur traumatizzati, in una maniera o nell’altra per la primavera e l’estate nera, dobbiamo reagire e far qualcosa; lo dobbiamo a noi stessi e lo dobbiamo al mondo intero”.