Nel cuore del CBD di Sydney, scalando uno dei grattacieli più alti della capitale del New South Wales, si arriva in un piccolo grande angolo che sa d’Italia, non fosse altro perché il suo nome rappresenta l’istituto finanziario più grande del Bel Paese e uno dei maggiori in Europa: Intesa Sanpaolo, che ha di recente aperto una filiale facente parte della Divisione IMI Corporate & Investment Banking, al momento la prima ed unica banca italiana in Australia.
Ma attenzione, non precipitatevi lì per pagare le bollette di case o proprietà in Italia, né per effettuare bonifici. Intesa Sanpaolo a Sydney non è uno sportello per il “pubblico”, bensì una filiale aperta per sostenere le imprese che dall’Italia (ma anche dal resto d’Europa e dall’Australia stessa) vogliono investire in Australia o viceversa.
A dirigerla è il CEO Kevin Salerno, manager di origini maltesi nato a Sydney, che ci racconta come è nata l’idea di aprire una filiale nel cuore della capitale del New South Wales.
“Partiamo col dire che questa sede è nata nel 2013 come ufficio di rappresentanza. Mentre dallo scorso dicembre, siamo una vera e propria branch operativa, costituita con l’obiettivo di supportare i nostri clienti, italiani, europei ed imprese locali, in maniera diretta sul territorio”. Il processo di trasformazione in filiale corporate si è concluso nel dicembre 2020, dopo circa due anni e mezzo.
“Anche se il processo di trasformazione può essere sembrato lungo - spiega Kevin Salerno - ci siamo mossi velocemente, soprattutto se consideriamo quanto la pandemia del Covid-19 può averne rallentato l’esecuzione sotto gli aspetti procedurali e organizzativi”. “Il sistema bancario australiano prevede, infatti, una rigorosa e minuziosa regolamentazione che si riflette nei tempi tecnici di approvazione delle licenze ma questo non ci ha sorpresi. Bisogna ricordare che, grazie a questo rigore e agli elevati standard regolamentari, le banche australiane hanno sempre potuto brillantemente far fronte ad ogni crisi finanziaria globale. Quando abbiamo deciso di avviare la richiesta per l’ottenimento della licenza bancaria, eravamo preparati e non è stato un problema rispettare i requisiti di alta affidabilità richiesti”.
Ora Intesa Sanpaolo a Sydney è una realtà che, grazie a un team di professionisti ed esperti è in grado di operare al meglio su tutto il territorio: “Per le imprese italiane ciò significa avere la possibilità di investire più agevolmente in Australia, potendo usufruire delle nostre competenze e dei nostri servizi bancari e finanziari, grazie ad una consulenza personalizzata. Conoscere la realtà locale è per noi un requisito importante che possiamo mettere a disposizione dei nostri clienti”.
“Vorrei aggiungere - continua il manager - che la nostra filiale di Sydney si muove su un doppio binario, poiché oltre ad accogliere gli investitori italiani interessati ad investire qui, accompagniamo anche le aziende australiane che decidono di investire in Italia, come già accade nei settori autostradale e della salute”.
Per un’impresa o un istituto finanziario ci sono sempre degli obiettivi da raggiungere e Kevin Salerno ha i suoi ben chiari in mente: “Sarà per noi un ottimo risultato se, grazie al nostro supporto, un numero sempre maggiore di imprenditori riuscirà a fare impresa, con successo; in Australia e in Italia”.
Intesa Sanpaolo si pone come ponte ideale fra il Bel Paese e il Nuovo mondo, per aiutare anche ad intensificare le attività economiche e commerciali fra i due Paesi.
Ma se l’Australia è un continente in termini di dimensioni geografiche, non è un mercato molto ampio per quanto riguarda la sua popolazione interna, al contrario dell’Italia.
“È vero, ma è anche vero che l’Australia è molto attiva nella progettazione e nella realizzazione di grandi infrastrutture e ha bisogno di banche capaci di supportare i progetti pubblici, che sono davvero numerosi. Inoltre, la nostra è una banca che ha sposato pienamente i valori di un’economia sostenibile e del sostegno alle fonti di energia alternative e rinnovabili e l’Australia ha i suoi obiettivi da raggiungere”.
“Un esempio - racconta Salerno - è la recente centrale solare che un’azienda europea ha realizzato in Australia, grazie anche al nostro supporto e sostegno nel trovare i punti di incontro e di applicazione di due regolamentazioni differenti, quella europea e quella australiana. Ci sono molti casi di questo tipo che potrei citare, forse non molti lo sanno, ma ci sono grandi aziende italiane che, ad esempio, sono impegnate nella realizzazione della rete internet NBN del NSW, o anche nella costruzione della metropolitana di Brisbane e molto altro ancora. Noi cerchiamo di essere un punto di riferimento per chi già opera qui o in Italia e anche per chi ha intenzione di farlo”.
Secondo Kevin Salerno, che ha alle spalle una lunga esperienza di incarichi direttivi fra Hong Kong, Melbourne e naturalmente Sydney, i rapporti commerciali tra Italia e Australia sono molto attivi e destinati a crescere. “Direi che hanno un grande futuro. Penso ai progetti a livello di European Trade Commission che puntano ad intensificare questi scambi e al Free Trade Agreement che l’Australia sta intrattenendo con diversi Paesi partner commerciali”.
Negli ultimi tempi la pandemia, con i lockdown come quello che stiamo vivendo, ha reso tutto un po’ più complicato del solito.
“Quando dovevamo aprire la nostra filiale, è arrivato il blocco causato dalla pandemia e questo ha influito sulle normali attività propedeutiche all’apertura. Nonostante i nostri colleghi in Italia stessero lavorando con uno stato d’animo ben diverso da quello di chi, come noi in Australia, ha vissuto una situazione tutto sommato normale, non abbiamo mai sentito mancare il loro supporto. Ora siamo pienamente operativi e siamo stati accolti con entusiasmo dalle istituzioni locali e dagli imprenditori. C’è molto interesse intorno a questa nostra esperienza e certamente faremo del nostro meglio per garantire il massimo supporto a tutte le nostre imprese clienti”.