MONACO DI BAVIERA (GERMANIA) - Campionato, Champions League e Coppa Italia. Nel frullatore di un finale di stagione pienissimo di impegni c’è spazio per tutto in casa Inter.
Una squadra deve avere la capacità di chiudere un libro e aprirne un altro, anche se far finta che a Parma non sia capitato nulla è quasi impossibile, e tutto sommato non sarebbe nemmeno la cosa giusta: “Sappiamo qual è stato il nostro percorso, sappiamo dell’ultima partita con un risultato di cui chiaramente non siamo felici - ha spiegato Inzaghi in conferenza -. Volevamo vincere, ma purtroppo nel secondo tempo siamo stati rimontati. Domani c’è questa grande sfida, contro una squadra fortissima. Il Bayern penso sia favorito insieme al Real Madrid per la vittoria finale, ma i ragazzi sanno cosa abbiamo speso per essere qua e cercheremo di fare il massimo. Dovremo essere squadra sempre”.
Quanto capitato a Parma fa ormai parte del passato, anche se le critiche che gli sono piovute addosso non lo hanno lasciato indifferente: “L’Inter ha vinto sei partite delle ultime nove in campionato, ma dopo l’ultimo pareggio si è detto tutto. Avrei potuto dire a Farris di spiegare che quattro cambi su cinque erano stati forzati, però è un film già visto: sono stati quattro cambi dovuti a infortuni, non inventati. Però non ho voluto dire a Farris né alla società, perché ho voluto sentire cosa si sarebbe detto nei giorni seguenti. Purtroppo, come spesso capita, si è parlato troppo e tanto”.
Quel che conta è il percorso fatto sotto la sua gestione, e se due anni fa Inzaghi definiva il Bayern una squadra “ingiocabile”, adesso le cose sembrano essere diverse: “Rispetto a due anni e mezzo fa siamo cresciuti notevolmente - ha detto -. Il gap nel budget è evidente, però nelle prime otto giornate della fase campionato abbiamo fatto meglio di una grande squadra come loro. Il Bayern fa un ottimo calcio e ha un bravo allenatore che sta facendo grandi cose”.
Vorrebbe evitare il discorso legato alle assenze (“Come l’Inter, anche loro hanno assenze importanti, sarà una partita da fare da squadra in cui soffrire tutti insieme”), ma non nasconde il fastidio quando per la seconda volta si torna sull’argomento: “A volte dico che i miei ragazzi dovrebbero essere applauditi, sono due mesi che abbiamo difficoltà. Mi ritrovo con 14-15 giocatori e si parla solo delle assenze del Bayern. Noi abbiamo cinque giocatori a Milano, però andiamo avanti, sapendo che domani affrontiamo un grandissimo scoglio, con grandissima fiducia e sapendo che dovremo essere organizzati e determinati”.
Per poi tirare fuori tutto l’orgoglio di chi sa di aver fatto enormi passi in avanti nonostante le mille difficoltà: “Per noi non è stato assolutamente facile rimanere così competitivi. C’è stato un ridimensionamento del budget, ma l’Inter è rimasta sempre ai vertici grazie all’aiuto di questi grandissimi giocatori, con una dirigenza forte di cui non dimentico nessuno, da Zhang a Oaktree. Rimanere così competitivi con il ridimensionamento avuto nei quattro anni è come aver vinto un ulteriore trofeo”.
Dell’importanza della sfida è ben consapevole anche Sommer, l’ex di turno (ha giocato nel Bayern tra gennaio e giugno 2023) intervenuto in conferenza accanto a Inzaghi: “Domani è una partita molto importante per noi, servirà tanto coraggio - ha detto il portiere -. Loro fanno un pressing aggressivo, è una squadra forte, per noi sarà importante fare la nostra partita, come facciamo sempre con la palla, con coraggio per vincere. Dopo il pareggio di Parma è chiaro che non siamo felici, nelle ultime partite abbiamo avuto dei momenti in cui è stato troppo semplice per l’avversario creare occasioni contro di noi. Normalmente siamo una squadra fortissima a livello mentale, e tiene bene le distanze. Sono cose a cui dovremo stare attenti domani, questa è l’Inter e nell’ultima partita sono mancate un po’ di queste cose.
Il nostro obiettivo è sempre quello di rendere difficile all’avversario creare occasioni contro di noi. Normalmente ci siamo sempre riusciti, in Champions un po’ meglio che in campionato. Però sappiamo che dobbiamo fare meglio, parliamo tanto insieme e dobbiamo mettere tanta energia in campo. Però tante partite ogni tre giorni fanno sì che non si possa sempre essere al top”. Domani l’Inter dovrà esserlo, per portare a casa un risultato positivo e giocarsi il tutto per tutto tra otto giorni a San Siro.