WASHINGTON - Nessun colloquio tra Donald Trump e l’Iran. Ma il presidente Usa potrebbe mandare il suo vice JD Vance o l’inviato della Casa Bianca Steve Witkoff a trattare con gli iraniani per la fine della guerra con Israele e la ripresa dei negoziati sul nucleare.  

A confermarlo oggi, martedì 17 giugno, è stato lo stesso presidente degli Stati Uniti: “Non ho contattato l’Iran per ‘colloqui di pace’ in alcun modo, forma o modo. Questa è solo un’altra falsa notizia inventata”, ha scritto Trump sul suo social Truth, smentendo così le indiscrezioni secondo le quali avrebbe avviato colloqui di pace con Teheran. “Se vogliono parlare”, ha aggiunto Trump, gli iraniani “sanno come contattarmi”. 

Trump ha inoltre aggiunto, sempre su Truth, che gli iraniani “avrebbero dovuto accettare l’accordo che era sul tavolo: avrebbe salvato molte vite!!!”, riferendosi ai negoziati che erano in corso tra l’Iran e gli Stati Uniti sul programma nucleare di Teheran e che sono stati interrotti dall’attacco lanciato da Israele. 

Trump ha dichiarato di essere alla ricerca di una “vera fine” al conflitto, non solo di una tregua. E dopo aver lasciato anticipatamente il vertice del G7, ha negato di essere partito per lavorare a un cessate il fuoco e ha affermato che è in cantiere qualcosa di molto più grande: “Non sto cercando un cessate il fuoco, stiamo cercando di fare meglio... una fine vera” della guerra tra Iran e Israele, ha detto Trump parlando con i giornalisti a bordo dell’Air Force One che lo ha riportato a Washington  

In riferimento a quanto detto dal presidente francese Emmanuel Macron, secondo cui è “positivo” che il presidente Usa abbia lasciato prima il G7 per lavorare alla tregua, Trump ha commentato che “Emmanuel è un bravo ragazzo, ma non ci prende molto spesso”. In un post su Truth aveva sostenuto che il presidente francese si stesse sbagliando sui motivi della sua partenza anticipata. 

Quanto alla possibilità di inviare a Teheran Witkoff o Vance per incontrare le autorità iraniane, il presidente americano ha risposto: “Non è ancora sicuro, potrei. Dipende da quello che succede quando torno”. 

Intanto dalla Russia, il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha lanciato l’allarme: il conflitto tra Israele e Iran si sta sviluppando lungo un percorso di “escalation galoppante”, il cui livello di imprevedibilità è assoluto. Riferendosi alle parole del presidente Donald Trump sull’evacuazione dei residenti di Teheran e alle allusioni del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla necessità di eliminare fisicamente la Guida Suprema iraniana, Peskov ha aggiunto: “La situazione è allarmante. (...) È sulla traiettoria di un’ulteriore escalation”.