Non solo mare cristallino e cale incantevoli, l’isola di Ponza regala occasioni ed esperienze anche per chi vuole trascorrere una giornata “a terra”, tra enoturismo e arte. I vigneti dell’isola, nati dall’importazione del Biancolella da Ischia, ma che oggi ospitano diverse varietà di uva, hanno dato la possibilità ad alcune cantine, che coltivano eroicamente su terreni scoscesi, di ritagliarsi un ruolo di rilievo anche in ambito nazionale e di accompagnare i cibi dei tanti ristoranti dell’isola (a Ponza, a differenza di altre isole turistiche del Tirreno si mangia bene e si ha una gran varietà di offerta).
Così, il turista che decide di prendersi un giorno di pausa dal mare, può dedicarsi all’enoturismo visitando le cantine dell’isola in località Fieno come le Antiche Cantine Migliaccio, tre bicchieri del Gambero Rosso, che hanno salvato gli antichi vigneti. Da testare il “Fieno” dei Migliaccio: Emanuele Vittorio, assieme alla moglie Luciana Sabino, diede vita nel 2000 all’azienda agricola che ha conservato le antiche tradizioni usando però moderne tecniche, con la consulenza dell’enologo Vincenzo Mercurio. Merita una visita le cantine Tre Venti: qui dieci anni fa Giuseppe Andreozzi, giovane enologo appena laureato, iniziò il ripristino dei vecchi terrazzamenti a secco di famiglia ormai caduti in abbandono, e impiantò i vitigni autoctoni (Biancolella, Forastera, Piedirosso, Aglianico) sperimentando altri vitigni come Fiano, Falanghina e Sangiovese. Notevoli il bianco Levante, elegante, fruttato e minerale e il rosso secco Ponente con note di mora e gelso, entrambi Igp Lazio.
Ponza dunque offre vini interessanti e apprezzati nei tanti ristoranti dell’isola a partire da quelli di alcuni hotel come il Santa Domitilla, con le sue piscine anche riscaldate, il Belvedere e Il Chiaia di Luna, affacciati su suggestive calette, Gennarino a Mare, proprio sulla Marina come il Covo dei Pirati (provare le aragoste e gli spaghetti di calamari) o l’Ortensia in località Le Forna, eccellente cucina mediterranea, tappe obbligate per provare il pescato fornito anche dalla flotta di pescherecci che, sebbene non nutrita come un tempo, continua a battere i pescosi fondali dell’isola. Pesce di provenienza preminentemente locale anche da Eea, il ristorante di lunga tradizione che ha preso il nome dall’antica denominazione di Ponza: i sapori del territorio sono proposti in chiave leggermente contemporanea.
Per il mare a Ponza un giorno va dedicato al giro dell’isola con una delle tante imbarcazioni che, come il Moby Dick, portano i turisti alle scoperte delle cale e calette modellate dall’antica attività vulcanica, A bordo molta simpatia e servizi adeguati. Chi si vuole concedere un lusso può provare a prenotare l’elegantissimo gozzo d’epoca interamente di legno Zannone 1954, restaurato con cura in ogni dettaglio da un capitano di lungo corso tornato a vivere nella sua isola: non è per tutte le tasche ma andare di cala in cala sul tek dello Zannone merita da solo il viaggio.
Chi poi ha la fortuna di trascorrere il ferragosto nell’isola non potrà perdersi il 15 agosto la tradizionale Festa della Madonna Assunta in Cielo, in località Chiesa Le Forna, con una solenne processione, la serata musicale e a seguire i fuochi pirotecnici.