WASHINGTON – Due funzionari statunitensi hanno confermato all’agenzia Reuters che i raid sono effettivamente avvenuti, precisando che gli Stati Uniti non sono coinvolti. L’Associated Press ha riferito di esplosioni avvertite nella capitale iraniana Teheran.

Un alto funzionario militare israeliano ha dichiarato che sono stati colpiti “dozzine” di obiettivi militari e nucleari e ha affermato che l’Iran dispone di materiale sufficiente per costruire 15 bombe nucleari in pochi giorni.

Israele ha dichiarato lo stato di emergenza in previsione di un attacco di ritorsione missilistico e con droni da parte di Teheran. Il ministro della Difesa, Israel Katz, ha annunciato la chiusura delle scuole per venerdì (ora locale).

“A seguito dell’attacco preventivo da parte dello Stato di Israele contro l’Iran, ci aspettiamo un imminente attacco con missili e droni contro il nostro territorio e la nostra popolazione civile”, ha dichiarato Katz.

I media di Stato iraniani hanno riferito che tutti i voli presso l’aeroporto Imam Khomeini di Teheran sono stati sospesi.

Gli attacchi vengono condotti in un momento di forte tensione nella regione. Poco prima, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva lanciato l’allarme su un possibile “conflitto su vasta scala”, dopo che l’Iran aveva annunciato l’espansione del suo programma di arricchimento nucleare.

L’ultimo rapporto compilato dall’AIEA avrebbe evidenziato come Teheran stia ignorando gli impegni internazionali per prevenire la costruzione di armi nucleari.

Il ministro degli Esteri australiano Penny Wong ha espresso preoccupazione: “Questa escalation rischia di destabilizzare ulteriormente una regione già fragile. Chiediamo a tutte le parti di evitare azioni e dichiarazioni che alimentino le tensioni. È fondamentale privilegiare il dialogo e la diplomazia”.

In seguito alla notizia dei raid, il prezzo del greggio è salito di oltre 3 dollari al barile.