TEL AVIV - Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha invitato l’Egitto a bloccare un convoglio di centinaia di attivisti filopalestinesi diretti a Gaza, mentre il gruppo arrivava nella capitale libica di Tripoli.

“Mi aspetto che le autorità egiziane impediscano l’arrivo di manifestanti jihadisti al confine tra Egitto e Israele e non permettano loro di compiere provocazioni o tentare di entrare a Gaza, un atto che metterebbe a repentaglio la sicurezza dei soldati (israeliani) e che non sarà consentito”, ha dichiarato Israel Katz in una nota.  

La ong israeliana Adalah, che difende legalmente la maggior parte degli attivisti della nave di Freedom Flotilla, ha dichiarato che due degli attivisti sono stati posti in isolamento in Israele.

“Le autorità israeliane hanno trasferito due dei volontari - il brasiliano Thiago Avila e la parlamentare europea franco-palestinese Rima Hassan - in strutture carcerarie separate, lontano dalle altre, e li hanno messi in isolamento”, ha dichiarato Adalah in una nota. Dopo la richiesta di un commento, l’autorità carceraria israeliana ha rimandato al ministero degli Esteri che ha affermato che stanno verificando quanto dichiarato dalla ong. 

I quattro militanti filopalestinesi francesi ancora trattenuti in Israele, fra i quali l’eurodeputata del movimento di estrema sinistra La France Insoumise, Rima Hassan, saranno espulsi fra domani e venerdì, secondo quanto annunciato su X dal ministro degli Esteri, Jean-Noël Barrot: “Grazie ai nostri agenti per la loro ammirevole mobilitazione che ha consentito questa rapida soluzione, nonostante le molestie e la diffamazione di cui sono stati oggetto”.

La France Insoumise aveva accusato le autorità francesi di inerzia dopo il sequestro lunedì da parte di Israele di un’imbarcazione diretta a Gaza con 12 militanti filopalestinesi a bordo. 

Intanto, la Protezione Civile di Gaza, guidata da Hamas, annuncia che 31 persone sono state uccise, e decine ferite, dal fuoco israeliano vicino a un centro per gli aiuti umanitari nei pressi del checkpoint di Netzarim, nella Striscia di Gaza centrale. Lo scrive Wafa.

L’Idf (Forze di difesa israeliane) ha sparato “colpi di avvertimento” contro i palestinesi che si sono avvicinati alle forze e “rappresentavano una minaccia” nell’area del corridoio Netzarim, nella parte centrale di Gaza, durante la notte: questa invece la versione dell’esercito israeliano.  

Le autorità sanitarie di Gaza hanno riferito che circa 25 persone sono state uccise dal fuoco israeliano mentre si avvicinavano a un sito di aiuti gestito dalla Gaza Humanitarian Foundation, sostenuta da Israele e Stati Uniti, nella stessa zona. L’Idf afferma di essere a conoscenza delle segnalazioni di vittime nella zona e di star indagando ulteriormente sull’incidente. 

A Gaza “la situazione resta disastrosa, drammatica e disumana. Il sistema sanitario è saltato completamente, mancano medicinali, igiene, acqua, manca il cibo da mesi e la popolazione è affamata”. È quanto ha dichiarato il Patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa a Rainews24.

“Sono esterrefatto, non riesco a capire il senso di tutto questo che va oltre ogni limite comprensibile”, ha aggiunto. Questa guerra “la stanno pagando gli ultimi, i poveri, le donne, i bambini che - non dimentichiamolo - non sono solo affamati ma non vanno neanche più a scuola: è una situazione disumana, è una cosa che noi religiosi gridiamo al cospetto di Dio”. 

Intanto, i partiti di opposizione nella Knesset, il parlamento di Israele, annunciano che inseriranno all’ordine del giorno di oggi un disegno di legge per lo scioglimento dell’assemblea, aggiungendo che la decisione è stata “presa all’unanimità ed è vincolante per tutte le fazioni”. Lo scrive il Times of Israel. 

Si prevede che la maggioranza cercherà di riempire l’agenda con le proprie proposte di legge per ritardare il voto preliminare sulla misura. Non è ancora chiaro se entrambi i partiti degli ultraortodossi Haredi voteranno a favore della legge di scioglimento della Knesset. Poiché la coalizione del primo ministro Benyamin Netanyahu detiene attualmente 68 dei 120 seggi parlamentari, sia Shas che United Torah Judaism dovrebbero sostenere la misura. 

I due partiti hanno dichiarato pubblicamente che voteranno per lo scioglimento della Knesset nella lettura preliminare del disegno di legge, a causa dell’incapacità della coalizione di approvare una legge che esenti gli studenti delle yeshivot dal servizio militare. Tuttavia, Shas sta lavorando sodo dietro le quinte per rinviare il voto e impedire la caduta del governo.