TEL AVIV - Il nuovo comandante delle Guardie della Rivoluzione iraniane, Mohammad Pakpour, ha minacciato di aprire “i cancelli dell’inferno” in risposta agli attacchi israeliani delle scorse ore, “come rappresaglia per il sangue dei nostri comandanti, scienziati e cittadini caduti, i cancelli dell’inferno saranno presto spalancati su questo regime assassino di bambini”, ha dichiarato Pakpour, secondo l’agenzia Irna.
Israele ha lanciato un vasto attacco contro l’Iran: nella notte 200 caccia dell’Idf (Forze di difesa israeliane) hanno scaricato oltre 300 bombe su obiettivi militari e legati al programma nucleare, danneggiando il sito di Natanz e uccidendo almeno sei scienziati, oltre a decapitare i vertici della difesa.
L’Idf ha affermato di aver distrutto decine di radar e batterie di missili antiaerei. Il sito nucleare di Natanz ha subito danni, ma non è stato rilevato alcun aumento dei livelli di radiazioni, ha precisato l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), sulla base delle informazioni arrivate dall’Iran. I siti di Fordo e Isfahan invece non sono stati colpiti, ha aggiunto Teheran.
Israele, intanto, ha deciso di chiudere al pubblico tutte le sue ambasciate nel mondo. Lo ha detto l’ambasciatore israeliano a Roma, Jonathan Peled, in un briefing con la stampa, sottolineando che “anche quella italiana chiuderà” almeno fino alla prossima settimana.
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha definito l’attacco un “grande successo”, assicurando che lo Stato ebraico “otterrà molto di più”.
Israele ha agito di fronte a una “minaccia esistenziale”, ha sottolineato il portavoce delle forze armate Effie Defrin, affermando che in base alle informazioni di intelligence raccolte, Teheran era arrivato vicino al “punto di non ritorno” nel programma atomico. L’operazione, denominata “Rising Lion” (“leone nascente”) è stata raccontata dal leader del governo in un discorso televisivo alla nazione.
“Questa operazione continuerà per tutti i giorni necessari a rimuovere questa minaccia. Per decenni i tiranni di Teheran hanno sfacciatamente e apertamente invocato la distruzione di Israele”, ha detto Netanyahu. Ha poi affermato che l’Iran aveva un programma per sviluppare armi nucleari e che “potrebbe produrne una” se non venisse fermato. “Questo è un pericolo chiaro e attuale per la sopravvivenza stessa di Israele”, ha specificato.
La Repubblica islamica ha promesso vendetta e le forze armate iraniane hanno avvertito che “non hanno limiti”, ora che Israele “ha superato la linea rossa”. Oltre un centinaio di droni sono stati lanciati verso lo Stato ebraico e i caccia dell’Iaf lavorano a intercettarli prima che entrino in territorio israeliano.
Israele si prepara alla ritorsione iraniana: tutte le scuole, i luoghi di lavoro e le attività commerciali rimarranno chiusi oggi e fino a nuovo avviso. I supermercati che vendono beni di prima necessità rimarranno aperti, mentre tutti i centri commerciali, i luoghi di culto, gli spazi per eventi e le istituzioni culturali hanno ricevuto l’ordine di chiudere i battenti, ma l’ordine di restare vicino ai rifugi è stato per il momento revocato.
La Guida Suprema iraniana, Ali Khamenei, ha nominato i successori dei vertici militari uccisi nel vasto attacco israeliano alla Repubblica islamica di questa mattina. Khamenei ha emesso un decreto che nomina Mohammad Pakpour comandante in capo del Corpo delle Guardie rivoluzionarie (Irgc), conferendogli il grado di generale, riportano le agenzie iraniane. Pakpour, in precedenza era comandante delle Forze terrestri dell’Irgc, e succede a Hossein Salami.
Khamenei ha anche promosso Ali Shadmani al grado di generale, nominandolo comandante del quartier generale centrale di Khatam al-Anbiya, incarico ricoperto da Gholam Ali Rashid, ucciso nell’attacco israeliano. Il leader della Repubblica Islamica ha anche nominato Abdolrahim Mousavi, comandante dell’esercito, capo dello Stato Maggiore delle Forze Armate; la carica era di Mohammad Bagheri ucciso anche lui questa mattina.
Secondo i media di Stato iraniani, cinque tra i principali comandanti militari, funzionari e scienziati nucleari del Paese - tutti ora definiti “martiri” - sono rimasti uccisi in quella che Teheran definisce “l’operazione terroristica del regime sionista”.
Il capo dell’organismo di controllo nucleare delle Nazioni Unite, Rafael Grossi, ha dichiarato che i livelli di radiazioni al di fuori del sito iraniano di arricchimento dell’uranio di Natanz sono rimasti invariati: “Il tipo di contaminazione radioattiva presente all’interno dell’impianto, principalmente particelle alfa, può essere gestito con adeguate misure di protezione”, ha scritto su X Grossi.
L’impianto al centro delle ambizioni nucleari dell’Iran è rimasto avvolto dalle fiamme per diverso tempo, secondo le immagini pubblicate sui social media dalla Cnn e dalla televisione di stato iraniana. Il complesso nucleare di Natanz, una città a circa 250 chilometri a sud della capitale Teheran, è considerato il più grande impianto di arricchimento dell’uranio dell’Iran e ospita il programma nucleare avanzato del Paese.
Un video sui social media geolocalizzato dalla Cnn mostra del fumo che si alza dalla direzione dell’impianto. Anche un video di Press TV mostra grandi colonne di fumo che si innalzano verso il cielo dal complesso. I dati del sistema di gestione delle informazioni antincendio della Nasa hanno mostrato un incendio nell’impianto divampato dopo le 2 del mattino ora locale.
Rafael Grossi ha dichiarato che i livelli di radiazioni in Iran sono monitorati e ha confermato che l’attacco israeliano ha colpito i siti di Natanz e altri impianti iraniani. “L’Agenzia è in continuo contatto con le autorità iraniane e stiamo monitorando i livelli delle radiazioni. Siamo anche in contatto con i nostri ispettori nel Paese. Confermiamo che Natanz figura tra i siti colpiti”, ha detto Grossi.
La Casa Bianca ha annunciato che Donald Trump convocherà oggi una riunione del Consiglio di Sicurezza Nazionale. Il presidente degli Stati Uniti, che aveva pubblicamente esortato Israele a non effettuare attacchi poche ore prima che questi avessero luogo, parteciperà alla riunione alle 11 ora locale presso la Casa Bianca.
Trump ha definito “eccellenti” gli attacchi israeliani e ha avvertito “che c’è ancora molto da fare”. In un’intervista telefonica con ABC News, il presidente ha ribadito di aver “dato loro una possibilità e non l’hanno colta”. Trump ha aggiunto che “sono stati colpiti duramente, molto duramente. Sono stati colpiti tanto duramente che più non si può e c’è ancora molto da fare. Molto di più” e, quando gli è stato chiesto se ci sia stata una partecipazione americana agli attacchi si è limitato a dire: “Non voglio commentare la questione”.
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha tenuto una prima riunione all’Unità di crisi della Farnesina dedicata alle condizioni dei cittadini italiani nella regione del Golfo. La Farnesina sconsiglia i viaggi non necessari nella regione e ha inviato avvertimenti ai cittadini italiani registrati in Iran, alla luce dell’attacco. Anche il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sta seguendo con la massima attenzione l’evolversi della crisi in Iran, ed ha convocato per il pomeriggio di oggi una riunione in videoconferenza con i ministri maggiormente coinvolti e con i vertici dell’intelligence nazionale. È quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi
L’Iraq, intanto, ha presentato un reclamo al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, condannando la “violazione” del suo spazio aereo da parte di Israele e “il suo utilizzo per compiere attacchi militari” contro l’Iran. “Queste pratiche costituiscono una flagrante violazione della sovranità irachena”, si legge in una dichiarazione del Ministero degli Esteri a Baghdad, che invita “il Consiglio di Sicurezza ad assumersi le proprie responsabilità” e ad agire per “impedire il ripetersi di tali violazioni”.