BRASILIA - Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha dichiarato il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva 'persona non grata' in Israele dopo che ha accusato lo Stato ebraico di "genocidio" dei palestinesi nella Striscia di Gaza. Lo riferiscono i media israeliani.
Dopo aver convocato l'ambasciatore del Brasile per protesta, Katz ha rilasciato una dichiarazione in cui ha definito le parole di Lula "un grave attacco antisemita". "Non dimenticheremo né perdoneremo. A nome mio e dei cittadini israeliani, dite al presidente Lula che è persona non grata in Israele finché non ritirerà" quelle parole.
Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, nella bufera con Tel Aviv dopo aver paragonato le azioni israeliane contro i palestinesi nella Striscia di Gaza all'Olocausto nazista, cerca di rimediare e ribadendo la sua condanna all'attacco di Hamas dell'ottobre scorso.
"Il presidente Lula condanna gli atti terroristici di Hamas del 7 ottobre. Lo ha fatto più volte. Ed è contrario ad una reazione sproporzionata e alla sofferenza delle donne e dei bambini nella Striscia di Gaza", si legge in una nota del Planalto divulgata nella notte.
Secondo fonti del ministero degli Esteri, il governo brasiliano cercherà di "non aggravare" la tensione con Tel Aviv, che ha già dichiarato Lula "persona non grata", a due giorni dall'inizio del G20. E il capo dello Stato oggi dovrebbe analizzare la situazione direttamente con il ministro Mauro Vieira.
Alla riunione dei capi delle diplomazie del G20, fissata per mercoledì 21 e giovedì 22 febbraio a Rio de Janeiro, è prevista la partecipazione, tra gli altri, del Segretario degli esteri Usa Antony Blinken, e del ministro russo Sergei Lavrov, nel primo incontro dopo la morte dell'oppositore del Cremlino, Alexei Navalny.