TEL AVIV - Le forze armate israeliane (Idf) hanno emesso un ordine di evacuazione immediata per i residenti di diverse aree nel nord di Gaza, tra cui Khan Yunis, Abasan al-Kabira e Bani Suheila, prima di lanciare “un attacco senza precedenti per eliminare le capacità dei gruppi terroristici in quest’area”. 

Il portavoce dell’Idf, Avichay Adraee, ha esortato i residenti a trasferirsi a ovest verso la zona di al-Mawasi e ha designato l’intero governatorato di Khan Younis come “zona di combattimento pericolosa”. L’esercito israeliano non opera in modo estensivo sul terreno a Khan Younis dall’aprile 2024. 

Il vicepresidente americano JD Vance aveva preso in considerazione l’idea di recarsi in Israele, dopo la tappa a Roma per l’insediamento di Leone XIV, ma ha deciso di non farlo a causa dell’espansione dell’operazione militare israeliana a Gaza. Lo ha riferito Axios, citando un alto funzionario statunitense.

L’intenzione è evitare che sembri che l’amministrazione Trump approvi la decisione israeliana di lanciare un’operazione su larga scala, in un momento in cui gli Stati Uniti stanno spingendo per un accordo sul cessate il fuoco e la liberazione di ostaggi.  

I media israeliani avevano riferito che erano in corso colloqui per coordinare la visita per martedì, ma alla fine un funzionario della Casa Bianca ha smentito le indiscrezioni, affermando che “limiti logistici hanno impedito un’estensione del suo viaggio oltre Roma”. Una visita in Israele sarebbe stata la prima di Vance e avrebbe potuto attenuare le preoccupazioni dei funzionari israeliani sul fatto che Washington stia emarginando Gerusalemme dalla sua diplomazia regionale.   

Da parte sua, il premier israeliano Benjamin Netanyahu continua a rifiutarsi di firmare qualsiasi intesa che ponga fine alla guerra e ha mostrato poca flessibilità nei negoziati, nonostante gli sforzi dell’inviato speciale Usa Steve Witkoff. Domenica, infatti, le forze armate israeliane hanno lanciato la nuova offensiva “Carri di Gedeone” che prevede il trasferimento della popolazione palestinese in una “zona umanitaria” a Gaza e la distruzione di gran parte della Striscia.