TEL AVIV - Israele si starebbe preparando a colpire gli impianti nucleari iraniani, nonostante l’amministrazione Trump stia cercando un accordo diplomatico con Teheran. Lo hanno detto alla Cnn funzionari statunitensi a conoscenza di informazioni di intelligence.  

L’intelligence americana, spiega la Cnn, disporrebbe di informazioni in tal senso, che entrerebbero da un lato in collisione con i tentativi diplomatici di Donald Trump verso il regime degli ayatollah e dall’altro complicherebbero il quadro mediorientale già reso gravissimo dall’ultima offensiva contro Gaza. 

Diversi funzionari dell’amministrazione Usa hanno riferito al canale televisivo di non sapere se la decisione per un’iniziativa militare israeliana contro l’Iran sia stata già presa, e hanno anche confermato che nel governo statunitense regna l’incertezza sulle prossime mosse del governo di Benyamin Netanyahu. 

“La probabilità di un attacco israeliano contro un impianto nucleare iraniano è aumentata significativamente negli ultimi mesi”, ha affermato una fonte vicina all’intelligence statunitense sulla questione, mentre “a renderla più probabile è un eventuale accordo tra Stati Uniti e Iran che non rimuova tutto l’uranio arricchito di Teheran”. 

La preoccupazione dell’amministrazione americana giunge, in particolare, da intercettazioni delle comunicazioni interne israeliane e da esercitazioni e movimenti aerei dello Stato ebraico, che, per altre fonti, indicano un attacco imminente. Per altri ambienti del governo americano si tratterebbe, invece, di iniziative di pressione su Teheran, in forma di avvertimento affinché lasci perdere il programma nucleare. 

Intanto, i prezzi del greggio sono saliti a seguito di questa possibilità, il che farebbe esplodere le tensioni geopolitiche e alimenterebbe i timori di un conflitto regionale. Mentre l’oro, bene rifugio, è salito di quasi il 2%, le notizie della Cnn hanno avuto un effetto poco negativo sulle azioni asiatiche nei primi scambi, la maggior parte delle quali ha prolungato il rally del giorno precedente. 

Si teme che una tale escalation possa portare il Medio Oriente a una guerra, con le tensioni già alte per gli attacchi di Israele a Gaza. Tuttavia, gli investitori tengono d’occhio anche le relazioni tra Cina e Stati Uniti dopo che Pechino ha attaccato la “prepotenza” di Washington sui controlli delle esportazioni di chip, a poco più di una settimana da quando le due parti hanno ridotto le tensioni commerciali tagliando temporaneamente i dazi reciproci.