TEL AVIV - È iniziata una nuova fase della guerra, secondo quanto dichiarato dai vertici militari israeliani. Nelle ultime ore si sono susseguiti una serie di attacchi sulla striscia di Gaza dopo l’annuncio secondo cui, a breve, potrebbe partire una vasta operazione dell’esercito di Tel Aviv per via terra, aria e mare.
Lo aveva già fatto sapere il premier Benyamin Netanyah durante la visita ai kibbutz di sabato, a una settimana dalla terribile strage di Hamas, quando ha invitato i soldati a essere pronti “per ciò che sta per accadere”.
I preparativi, che sarebbero ormai alla fase finale, secondo quanto riportato dal portavoce militare, riguardano appunto “una significativa operazione di terra” a Gaza, che sarà ampliata con un “largo ventaglio di piani operativi” che includerebbero attacchi dall’aria, dal mare e da terra.
E non è un caso che la striscia sia stata sottoposta ad incursioni su larga scala contro obiettivi di Hamas. Azioni che, secondo gli analisti militari, verrebbero condotte per ridurre la resistenza di Hamas, in vista dell’ingresso dell’esercito israeliano nella striscia di Gaza.
Nel frattempo, seguendo le indicazioni arrivate dallo stesso governo di Tel Aviv, che nelle scorse ore aveva invitato tutti i civili a spostarsi verso sud, gran parte della popolazione della zona di Gaza City, ha lasciato le proprie abitazioni nel disperato tentativo di evitare di trovarsi in prima linea nel momento dell’invasione israeliana.
I bombardamenti, però, sono continuati, colpendo anche i corridoi indicati dallo stesso governo israeliano che ha colpito alcuni dei convogli in movimento, causando morti e feriti, che difficilmente riusciranno a ricevere le cure necessarie alla luce del fatto che la maggior parte degli ospedali sono ormai inagibili, anche a causa della mancanza di acqua ed elettricità imposta dal governo di Netanyah.
La situazione negli ospedali è drammatica, anche perché, come ha fatto notare l’Organizzazione mondiale della sanità, l’ordine di evacuazione di 22 ospedali nella zona nord di Gaza lanciato da Israele, equivale a una “sentenza di morte per i malati e i feriti” che si trovano ricoverati.
“Il personale medico - continua il portavoce dell’Oms - è alle prese con una scelta angosciante: abbandonare malati in condizioni critiche o mettere la propria vita a rischio, decidendo di restare a curare i malati. Alla fine, dirigenti, medici e infermieri hanno scelto di restare con i loro pazienti e di onorare il giuramento professionale”.
Per preparare la controffensiva Israele ha dichiarato di voler colpire Hamas, distruggendone le strutture logistiche e di comando, ma anche i vertici militari.
E proprio durante i bombardamenti delle ultime ore sarebbe stato ucciso Ali Qadi, comandante dell’unità d’élite di Hamas ‘Nukhba’, colui che ha guidato l’attacco terroristico alle comunità israeliane a ridosso della striscia. L’esercito ha dichiarato di aver eliminato anche altri importanti componenti della compagnia ‘Nukhba’, come Merad Abu Merad, comandante del sistema aereo di Hamas, considerato uno dei responsabili del massacro di sabato 7 ottobre.
Da Hamas è arrivato poi l’annuncio che almeno 9 degli ostaggi catturati sarebbero stati uccisi duranti gli attacchi israeliani condotti sulla striscia nel fine settimana, mentre a Tel Aviv si è svolta una manifestazione dei parenti dei rapiti che hanno contestato l’operato del governo, accusando il premier Benyamin Netanyahu al grido “Dimettiti”.
Anche in Israele intanto continuano a piovere i razzi lanciati da Gaza, le sirene hanno risuonato nelle alture del Golan, un altipiano montuoso compreso tra i territori di Siria, Israele e Libano, evento che ha spinto Tel Aviv a colpire la Siria, responsabile di aver lanciato i razzi. Poco prima era stato bombardato anche l’aereporto siriano di Aleppo.