ROMA - Ancora un record al ribasso per le nascite. Nel 2023 i neonati scendono a 379.890, 13mila in meno rispetto al 2022, registrando un calo del 3,4%.
È quanto emerge dai dati dell'Istat su natalità e fecondità relativi all'anno 2023, secondo i quali, lo scorso anno, per ogni mille residenti in Italia sono nati poco più di sei bambini.
Il calo prosegue anche nel 2024, dal momento che in base ai dati provvisori relativi, a gennaio-luglio, le nascite sono 4.600 in meno rispetto allo stesso periodo del 2023, si legge nel report.
La diminuzione comporta “il nuovo superamento al ribasso del record di denatalità, si inserisce in un trend ormai di lungo corso”, viene sottolineato nel rapporto.
Rispetto al 2008, anno in cui il numero dei nati vivi superava le 576mila unità, rappresentando il più alto valore dall'inizio degli anni Duemila, si riscontra una perdita complessiva di 197mila unità, un calo del 34,1%. La sistematica riduzione rilevata in tale periodo è stata annualmente di circa 13mila unità, corrispondente quindi a un tasso di variazione medio annuo del 2,7 per mille.
Diminuiscono anche i primogeniti, registrando nel 2023 una caduta del 3,1% rispetto al 2022, che ha costituito una breve parentesi di ripresa determinata dal recupero di progetti riproduttivi rinviati nel periodo pandemico. Il numero di secondi figli scende del 4,5%, e quelli di ordine successivo dell'1,7%.
In calo anche la media di figli per donna. Nel 2023 si attesta a 1,20, in flessione sul 2022 (1,24), e il valore non sembra risollevarsi, finora, neanche nel 2024. La stima provvisoria elaborata sui primi 7 mesi di quest'anno, infatti, evidenzia una fecondità pari a 1,21, riportando il Paese indietro quasi al minimo storico di 1,19 osservato nel 1995.
Tuttavia, nel confrontare questi due valori occorre sottolineare che c'è una differenza nella composizione per cittadinanza della popolazione femminile, si legge nel rapporto. Nel 1995 il tasso di fecondità totale era ascrivibile quasi completamente ai comportamenti delle italiane, essendo ancora esiguo il contributo delle donne straniere.
Il continuo aumento di queste ultime dopo il 1995, e la realizzazione dei progetti riproduttivi in Italia, avevano contribuito ad una ripresa della fecondità evidente nel primo decennio degli anni Duemila, ma dal secondo e fino agli anni più recenti lo scenario è cambiato.
I nati da genitori stranieri, infatti, sono passati da 82.216 del 2022 a 80.942 del 2023. Dal 2012, ultimo anno in cui si è osservato un aumento sull'anno precedente, il calo netto è stato di 27mila unità.