ROMA – Nel biennio 2023-2024 gli espatri dei cittadini italiani e le immigrazioni di cittadini stranieri hanno raggiunto livelli mai registrati negli ultimi dieci anni. Lo rivela il nuovo report dell’Istat sulle migrazioni.
Secondo i dati, gli immigrati stranieri provenienti dall’Ucraina sono stati 59mila, confermando il Paese come principale origine dei flussi. L’età media degli stranieri immigrati nello stesso biennio si attesta a 29 anni, mentre tra i giovani laureati di 25-34 anni, il saldo migratorio totale tra il 2019 e il 2023 è positivo per 10mila unità, grazie all’ingresso di laureati dall’estero.
Nel biennio 2023-2024, invece, gli espatri di cittadini italiani sono stati complessivamente 270mila, con un aumento del 39,3% rispetto al biennio precedente, mentre le immigrazioni di cittadini stranieri hanno toccato quota 760mila, +31,1%.
L’aumento dei flussi migratori stranieri, sottolinea l’Istat, è anche conseguenza delle crisi e dei conflitti internazionali che hanno alterato gli equilibri geopolitici e provocato gravi emergenze umanitarie.
L’esempio più evidente è rappresentato dall’impennata dei flussi dall’Ucraina, dovuta al conflitto iniziato nel 2022, ma concorrono anche situazioni di instabilità in Medio Oriente e in Africa, che hanno aumentato la pressione migratoria, in particolare con un numero crescente di rifugiati e richiedenti asilo.
Dopo il record storico del 2017 (301mila ingressi), gli arrivi erano calati stabilizzandosi su una media annua di circa 270mila nel biennio 2018-2019. Il 2020 ha segnato un crollo (192mila ingressi) a causa delle restrizioni pandemiche, ma già nel 2021 si è registrata una ripresa.
A partire dal 2022, infine, le nuove emergenze umanitarie hanno portato a un nuovo picco: i permessi di soggiorno per protezione internazionale sono stati 203mila nel 2022 e 106mila nel 2023, su 378mila ingressi totali nel 2023 e 382mila nel 2024, cifre che segnano nuovi massimi storici.