SYDNEY - L'Italian Bilingual School di Meadowbank è tra le 300 scuole primarie che fanno parte del progetto pilota di espansione di ELLA oltre alla scuola materna. Ne abbiamo parlato con due insegnanti – Cristina Pisani e Alice Oldoni –, che utilizzano settimanalmente i giochi sviluppati da ELLA. 

Grazie all'utilizzo delle app fin dal primo anno, ovvero quello di Kinder, come ci spiega Pisani, i bambini "acquisiscono competenze tecnologiche (devono sapersi giostrare con gli iPad), di ascolto e di parlato". Le attività di ELLA forniscono inoltre stimoli a livello motorio che i bambini possono sperimentare e ripetere quando seguono questo programma. 

Pisani cerca di ritagliare 30-60 minuti a settimana da dedicare a ELLA. Un momento, questo, in cui l'insegnante monitora il lavoro individuale degli studenti, lasciandoli però liberi di scegliere le attività da svolgere e dando loro l'opportunità di essere responsabili del proprio apprendimento: "Sono molto bravi e già sanno quello che devono fare", racconta Pisani.   

Come conferma anche Oldoni, le app sono uno strumento ludico molto utile da usare in classe ma i contenuti non diventano oggetto di lezioni specifiche alla IBS, dal momento che la lingua viene insegnata con il programma di immersione e i contenuti delle app risultano spesso molto semplici per il livello degli studenti. 

Non di meno, i videogiochi aiutano moltissimo i bambini che non conoscono la lingua o che non hanno la possibilità di parlare l'italiano a casa.

Grazie ai diversi contesti nei quali si muovono i personaggi, alle canzoncine accattivanti che "ti rimangono in testa come un tormentone estivo" e ai giochi divertenti, il vocabolario degli studenti si allarga rapidamente, anche per quanto riguarda espressioni che sono un po' più difficili da introiettare per chi è di madrelingua inglese (per esempio, "mi piace").  "Ti insegnano la grammatica senza volerlo", commenta Oldoni.  

"Tramite il gioco, vengono riportate frasi e parole che diciamo spesso in italiano – prosegue Pisani –. Molti contenuti rispecchiano quello che già facciamo in classe nel programma di immersione." 

Oldoni, che ha insegnato inglese alle scuole elementari in Italia, ammette che avrebbe fatto i salti di gioia ad avere delle app simili.

L'unica pecca, al momento, è che i bambini non possano accedervi da casa, magari durante le vacanze per continuare a praticare la lingua.