MONTEVIDEO - Molti piccoli Comuni italiani affrontano da anni il fenomeno dello spopolamento, ma un progetto nato in Italia trasforma questa sfida in opportunità, creando un ponte con le comunità di discendenti all’estero.   

ITALIE, che sarà presentato il 28 agosto a Punta del Este, valorizza il patrimonio umano, culturale e produttivo dei territori coinvolti, offrendo a chi ha origini italiane la possibilità di tornare alle radici familiari o avviare una nuova vita in Italia.   

Ideatore dell’iniziativa è Francesco Pinto, segretario generale di Asmel – Associazione per la sussidiarietà e la modernizzazione degli Enti locali, la più importante organizzazione del municipalismo italiano, con oltre 4.500 enti locali aderenti. Inoltre è fondatore e presidente del consorzio Asmez, che dà supporto agli Enti locali per l’introduzione delle nuove tecnolgie e per l’accesso ai fondi europei.  

Pinto è insomma una figura chiave nella promozione dell’autonomia municipale e della digitalizzazione della pubblica amministrazione italiana.  

Il Sudamerica è stato scelto come punto di partenza per il forte legame con l’Italia. “Milioni di cittadini in Argentina e Uruguay hanno origini italiane e spesso coltivano il sogno di tornare o riconnettersi con la terra d’origine”, spiega Pinto.  

Per questo, la conferenza stampa del 28 agosto a Punta del Este vuole segnare proprio l’apertura di questo ponte tra territori e persone.  

Il progetto si rivolge principalmente a chi ha origini italiane e vuole trasferirsi in Italia per lavoro, impresa o qualità della vita. Al centro c’è la piattaforma digitale ItaLink, che permette di creare un profilo personale, esplorare offerte di lavoro nei Comuni aderenti, entrare in contatto diretto con aziende e amministrazioni locali e ricevere supporto per il trasferimento e l’inserimento sociale.  

“ItaLink è il cuore operativo del progetto ITALIE: una piattaforma digitale che mette in contatto diretto chi cerca opportunità con chi le offre”, spiega Pinto, sottolineando che attraverso la piattaforma “i Comuni validano le imprese, garantendo trasparenza, affidabilità e un ambiente sicuro per chi desidera trasferirsi o investire”. 

Le opportunità includono posti di lavoro reali e verificati, sostegno all’avvio di nuove attività imprenditoriali e accesso agevolato a immobili inutilizzati. I lavoratori potranno contare sul supporto diretto delle amministrazioni locali, grazie ad Asmel che affianca i Comuni nella gestione delle pratiche e nell’accoglienza.  

I Comuni partecipanti vengono scelti in base alla disponibilità ad accogliere nuovi residenti, alla capacità amministrativa, all’interesse delle comunità locali e alla presenza di imprese pronte a collaborare.  

“Durante la fase pilota, sono già stati attivati 5 casi reali: persone che hanno trovato lavoro, aziende che hanno assunto, Comuni che hanno accolto nuovi residenti”, sottolinea il promotore dell’iniziativa, spiegando che “questi esempi dimostrano che il modello funziona e che la domanda è concreta”, e facendo sapere che nel futuro questi “saranno raccontati attraverso una campagna di storytelling territoriale”.   

Il primo passo pratico per chi desidera aderire è registrarsi su ItaLink, creare il profilo e iniziare a esplorare le opportunità disponibili, mentre nei prossimi mesi saranno organizzati eventi in presenza e online per fornire informazioni dirette.  

ITALIE non è solo un progetto economico, ma anche culturale: il ritorno dei discendenti italiani contribuisce a recuperare tradizioni, mestieri, feste e memorie locali, portando nuova linfa e storie nei territori.   

Riguardo alla nuova legge sulla cittadinanza, molto discussa perché più restrittiva nei confronti dei discendenti di italiani nati all’estero,  Pinto ha precisato che “non condiziona la partecipazione al progetto”, perché l’obiettivo è creare “ponti reali” tra chi è lontano dall’Italia e i territori d’origine, indipendentemente dallo status formale.  

Le prospettive per ITALIE sono ambiziose ma concrete: dopo i primi casi di successo, il progetto sarà esteso gradualmente a nuovi Comuni, ampliando la rete di aziende e aprendo la piattaforma a un numero crescente di lavoratori.   

L’obiettivo è trasformare il progetto in una politica permanente, capace di rafforzare memoria, identità e continuità culturale tra chi è rimasto lontano dall’Italia e le radici dei propri antenati, contribuendo al rilancio sociale, economico e culturale dei piccoli Comuni italiani.