SANTIAGO - L’avvocata Jeannette Jara, ex ministra del Lavoro nel governo di Gabriel Boric e militante del Partito Comunista cileno, ha vinto le primarie presidenziali del fronte progressista e sarà l’unica candidata della sinistra alle elezioni di novembre.
Con il 98,2% dei seggi scrutinati (16.312 su 16.600), il Servizio elettorale del Cile (Servel) ha confermato che Jara ha ottenuto il 60,3% dei consensi, pari a 810.691 voti.
Al secondo posto si è classificata Carolina Tohá (Partito Socialista) con il 27,9%, seguita da Gonzalo Winter (Frente Amplio) con il 9% e Jaime Mulet (Federación Regionalista Verde Social) con il 2,7%.
È la prima volta in oltre 25 anni che una figura del Partito Comunista ottiene una candidatura unitaria per la presidenza, con l’appoggio di tutto il blocco di sinistra.
Attraverso un messaggio pubblicato sulla piattaforma X, Jeannette Jara ha dichiarato: “Oggi comincia un nuovo cammino che percorreremo insieme, con la convinzione di costruire un Cile più giusto e democratico. Di fronte alla minaccia dell’estrema destra, rispondiamo con unità, dialogo e speranza. Grazie a tutte e tutti! Ora avanti con il lavoro”.
La sua principale avversaria nelle primarie, Carolina Tohá, ha riconosciuto la sconfitta e ha espresso il pieno sostegno alla candidata vincitrice: “Sono risultati tristi e deludenti per noi, ma ho chiamato Jeannette Jara per congratularmi. Lavoreremo lealmente affinché la sua candidatura offra al paese il miglior progetto per sfidare la destra”.
Anche il deputato Gonzalo Winter, vicino al presidente Boric, ha annunciato il pieno appoggio del suo partito: “Jara avrà il sostegno del Frente Amplio, dei suoi sindaci, dei dirigenti sociali e mio personale, nel ruolo che riterrà più utile”.
Secondo i dati ufficiali, hanno partecipato al voto 1.391.368 persone, in un’elezione con carattere volontario, che non prevede sanzioni per chi ha scelto di non recarsi alle urne.