REGGIO CALABRIA - Lo abbiamo visto calcare i più grandi palchi internazionali, portando in giro per il mondo la sua comicità italo-australiana, capace di far ridere e riflettere al tempo stesso.

Con il suo mix di inglese e dialetto calabrese, Joe Avati ha raccontato le usanze, le abitudini e le contraddizioni di una cultura vissuta tra due mondi. Ma, questa volta, il suo viaggio è stato diverso. Non una tournée, non una serie di spettacoli, ma un ritorno alle radici, un percorso personale alla riscoperta della sua “calabresità”.

Un viaggio che lo ha portato a immergersi nei luoghi, nelle tradizioni e nelle storie della terra da cui proviene la sua famiglia, la Calabria, regalandogli emozioni inaspettate e incontri indimenticabili.

La settimana scorsa, dal 18 al 23 marzo, Joe Avati ha intrapreso il suo viaggio delle radici grazie a Italea, il programma promosso dal ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale all’interno del progetto PNRR e finanziato da NextGenerationEU. Un’iniziativa pensata per gli italiani all’estero e gli italo-discendenti che desiderano riscoprire i luoghi e le tradizioni delle proprie origini.

Il viaggio di Avati è iniziato a Reggio Calabria, dove il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, gli ha dato il benvenuto. Da lì, il comico ha intrapreso un percorso che lo ha portato a scoprire aspetti della Calabria che non conosceva affatto, o che conosceva in parte attraverso i racconti e le storie di famiglia.

Una delle prime tappe è stata Seminara (Reggio Calabria), dove Avati ha incontrato i “maestri pignatari”, artigiani specializzati nella lavorazione della ceramica con tecniche tramandate nei secoli. “È stato incredibile vedere queste tradizioni ancora vive”, ha raccontato.

Il viaggio è poi proseguito verso Tropea, famosa per le sue spiagge e i suoi panorami mozzafiato, e il Museo Nazionale della Magna Grecia a Reggio Calabria, dove ha potuto ammirare i celebri Bronzi di Riace.

All’Accademia di Cucina Mediterranea di Spilinga (Vibo Valentia), Avati ha approfondito la cultura gastronomica calabrese. A Ciminà (Reggio Calabria) ha messo letteralmente le mani in pasta, partecipando a laboratori di panificazione e produzione di formaggio, mentre a Scilla (Reggio Calabria) ha navigato lungo la suggestiva Costa Viola.

Il comico ha anche avuto modo di degustare alcune delle eccellenze culinarie locali, come l’olio extravergine d'oliva, il caciocavallo e il famoso tartufo (un dolce gelato) di Pizzo Calabro (Vibo Valentia).

Joe Avati inforna il pane.

Uno dei momenti più toccanti del viaggio è stato il 21 marzo, quando Joe Avati ha visitato Melicuccà e Rizziconi, i paesi d’origine dei suoi genitori, entrambi in provincia di Reggio Calabria. “Non era la prima volta che ci andavo, ma mai avevo ricevuto un’accoglienza così calorosa”, ha detto emozionato.

A Melicuccà ha scoperto che il paese ha una forte tradizione artistica e ha incontrato persone che conoscevano i suoi nonni e bisnonni: “Mi ha sorpreso scoprire che mio bisnonno, che ricordavo come una persona molto seria, fosse in realtà un grande burlone. A quanto pare, la vena comica ce l’avevo già nel sangue”, ha raccontato con un sorriso.

A Rizziconi, invece, Avati ha potuto consultare documenti storici della sua famiglia, tra cui i certificati di nascita e matrimonio dei suoi avi. Qui ha ricevuto anche una targa commemorativa da parte della comunità locale, che lo ha accolto con grande affetto. Ma il momento più sorprendente è stato quando ha scoperto una storia di famiglia che ignorava. “Pensavo che mio nonno fosse partito da solo, per necessità, come tanti altri emigrati dell’epoca. Invece, ho scoperto che fu mia nonna a partire per prima, nel 1949, e lui la seguì. È stata una rivelazione inaspettata”.

Durante il viaggio ha potuto identificare quale fosse la casa in cui, un tempo, vivevano i suoi nonni, percorrendo anche le strade che da lì conducevano alla scuola del papà, ascoltando poi i racconti di chi, quella casa e quelle strade, le hanno vissute. Grazie a questa esperienza, Avati ha riscoperto un forte senso di appartenenza alla cultura calabrese.

“Sono rimasto colpito dal numero di artisti che ci sono qui. Ci sono tradizioni bellissime che purtroppo rischiano di perdersi perché non sempre c’è qualcuno a cui tramandarle. Dobbiamo fare il possibile per preservarle”, ha sottolineato.

Ha anche notato come la percezione della Calabria all’estero stia cambiando. “C'è ancora chi ha un'immagine negativa di questa terra, ma ho visto con i miei occhi che sempre più turisti, anche non italiani, stanno venendo qui per scoprire le sue bellezze. Questo è un segnale molto positivo”.

Joe Avati e Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

Dopo questa esperienza intensa e carica di emozioni, Avati continuerà il suo soggiorno in Italia per qualche settimana, esplorando altre città e traendo ispirazione per i suoi prossimi progetti. “Sto costruendo una casa molto particolare e voglio che abbia un forte influsso italiano. Girerò per tutta l’Italia per immergermi più a fondo nell’atmosfera e trarre ispirazione da ciò che è stato costruito”, ha spiegato.

Ma, senza dubbio, questo viaggio in Calabria resterà uno dei più significativi della sua vita.