MONTEVIDEO - L'ex presidente dell’Uruguay, José ‘Pepe’ Mujica, ha convocato una conferenza stampa lunedì per rendere pubblica la sua diagnosi di tumore all'esofago, ulteriormente complicata dalla presenza di una malattia immunologica preesistente che rende il trattamento del tumore particolarmente difficile. Mujica ha riflettuto coi giornalisti sulla sua condizione con la franchezza e realismo che lo caratterizzano: “Finché potrò, continuerò a militare e a dedicarmi alle verdure. Finché ci sarà vita, io continuerò. Nella mia vita, più di una volta la morte ha passeggiato intorno al mio letto, mi ha continuato a far pascolare attraverso tutti questi anni. Per ovvie ragioni, questa volta sembra che arrivi con la falce pronta”. 

L’ex presidente ha poi approfittato dell’attenzione per lasciare un messaggio per le giovani generazioni: “Voglio trasmettere ai giovani che la vita è bella, ma si consuma e decade. Il ‘quid’ è ricominciare ogni volta che si cade, e se c'è rabbia, trasformarla in speranza. Nessuno si salva da solo”, ha detto durante la conferenza stampa. 

La notizia ha scatenato reazioni di solidarietà tanto a livello locale come internazionale, a cominciare dal compagno di partito, e probabile candidato presidenziale del Frente Amplio per le elezioni di quest’anno, Yamandù Orsi, che ha commentato: “Lui stesso ci dice che fino alla fine dei suoi giorni continuerà con lo stesso impegno di sempre. Credo che sia un invito a tutti a raddoppiare gli sforzi, soprattutto per ciò che lui ci ha sempre insegnato”. 

Messaggi di sostegno anche dall’opposto schieramento poltico, con l’attuale presidente del paese, Luis Lacalle Pou, che nel pomeriggio ha telefonato a Mujica per esprimere la sua vicinanza e per dichiararsi “a disposizione per qualunque cosa”. Anche l'ex presidente e leader del partito Colorado, Julio María Sanguinetti, ha espresso la sua solidarietà tramite i social media. “Al collega Mujica, la nostra amicizia e speranza”, ha scritto sul suo account di X.  

Mujica e Sanguinetti, ‘avversari’ per lunghi decenni, hanno lasciato il loro ruolo istituzionale durante una stessa sessione straordinaria del Senato, il 20 ottobre 2020, e proprio in quell’occasione, Mujica aveva dichiarato: “Il coronavirus mi ha cacciato fuori, perché ho 85 anni e una malattia immunologica. Amo la politica, ma amo ancora di più non morire”.  

Messaggi di vicinanza anche a livello internazionale, a cominciare dal presidente brasiliano e amico intimo di Mujica, Lula Da Silva, ha dichiarato: “Al fratello Mujica, la mia ammirazione e solidarietà. Sei un faro nella lotta per un mondo migliore”, mentre la vicepresidente del Gobierno de España e ministra del lavoro, Yolanda Díaz, ha mandato al leader uruguaiano “un enorme abbraccio e tutta la forza”.