ADELAIDE - Quando Jovanotti annuncia “Adelaide, Australia arriviamo! A marzo saremo in Australia a suonare e si inizia da WOMADelaide”, non è soltanto un comunicato: è la promessa di un incontro tra culture, generi e cuori. Il 6 marzo 2026, l’arena naturale di Botanic Park/Tainmuntilla, nella capitale del South Australia, si prepara ad accogliere un pezzo d’Italia che vola agli antipodi.
In un post su Instagram, Jovanotti ricorda quando ascoltava con passione dischi delle etichette ormai leggendarie come Real World Records e Luaka Bop, grazie ai quali ha scoperto musica da ogni angolo del pianeta, non solo Stati Uniti o Gran Bretagna. Con quelle parole, propone l’idea che la ‘world music’ non è un genere da etichettare, ma una frontiera in continua evoluzione, un caleidoscopio che si allarga grazie alla rete e alla curiosità. Era già tempo che auspicava “di girare l’Australia, conoscere i posti e la gente che verrà a sentirci”.
E così, il 6 marzo, Adelaide diventerà terra di incontro: un artista italiano che ha respirato ‘world music’ (europea, caraibica, africana, sudamericana) che porta la sua Arca di Loré fin dall’Italia, per suonarla sotto un cielo diverso, ascoltato da un pubblico globale. L’arrivo di un artista come Jovanotti a WOMADelaide è segnale di apertura e dialogo.
Da un lato, rappresenta una finestra sull’Italia, dall’altro è un invito per il pubblico australiano (e internazionale) a scoprire quell’Italia sonora che non è solo cantautori o hit radiofoniche, ma un crocevia di linguaggi, tradizioni, sperimentazioni.
E chissà, come Jovanotti stesso scrive nel suo post, magari al suo passaggio in Australia si aggiungeranno “altri show… dagli stadi ai bar”, occasione per una vera scoperta territoriale, umana e musicale. Spero, in quel periodo, di potere fare altri show in Australia, così ce la giriamo un po’ e conosciamo i posti e la gente che verrà a sentirci. Se conoscete dei promoter di zona io sono disposto a suonare dappertutto, dagli stadi ai bar, fatevi vivi” scrive ancora Jovanotti.
In conclusione il 6 marzo 2026, ad Adelaide, non sarà solo una data sul calendario, ma la serata in cui l’Arca di Loré attraversa l’emisfero, portando con sé storie, suoni e radici. Un concerto che ha in sé il valore di un ponte tra continenti, un invito a scoprire l’Italia oltre i soliti stereotipi, dentro un festival che da più di trent’anni crede nella potenza della diversità e della contaminazione culturale.