SOUTH AUSTRALIA – Dal 1968, ogni ultima domenica di luglio, viene celebrata la Giornata dell’Emigrante, presso la chiesa Santa Maria degli Emigranti di Velo Lusiana, con la consegna, dopo la messa, della Targa d’Oro a una personalità vicentina che si è distinta nel mondo dell’emigrazione.
L’edizione 2023 ha premiato Julian Stefani, nativo di Conco, ex senatore, al Parlamento per 18 anni in South Australia, e commendatore, il quale “ha onorato l’Italia con il suo incessante impegno in favore degli immigrati nel South Australia e nelle diverse cariche ricoperte nelle istituzioni australiane”. È quanto si legge nella lettera ricevuta da Stefani, a firma del presidente dell’Ente Vicentini nel Mondo, Ferruccio Zecchin, e della sindaca di Lusiana Conco, Antonella Corradin.
Lo scorso 30 luglio quindi, Julian Stefani, collegato da Adelaide in videoconferenza, è stato premiato per il suo contributo al sostegno dell’emigrazione di italiani e asiatici, per aver fondato diversi enti, e per aver collaborato all’arrivo, al Migration Museum, della copia della famosa statua dedicata agli emigranti, situata di fronte alla stazione ferroviaria di Asiago, inaugurata ad Adelaide il 4 giugno 2006.
Alla base della statua sono riportate le parole ‘Coraggio, orgoglio, sogni, successi’, ovvero le quattro virtù dell’emigrante, secondo Stefani. Alla commemorazione erano presenti varie autorità, civili e militari, rappresentanti di circa 20 comuni, delle diocesi di Vicenza e Padova, oltre che vari rappresentanti dei dell’Ente, provenienti dal Brasile, Lione, Lussemburgo, Myrtleford in Australia e da Olgiate Comasco.
Durante la giornata si è celebrato anche il 70esimo anniversario dell’ente.
L’assessore Manuela Lanzarin ha sottolineato che le nuove generazioni che emigrano, pur avendo motivi diversi, ripercorrono la stessa storia di sacrificio e solidarietà dei predecessori, mentre, in un momento commovente, la sindaca Antonella Corradin ha annunciato che verranno poste a fianco dell’altare due targhe, omaggianti gli emigrati lusianesi e conchesi, deceduti in incidenti sul lavoro.
La Targa D’Oro assegnata a Julian Stefani è stata ritirata in persona dall’amico e compaesano Bruno Pezzin, che ha raccontato la storia di vita di Stefani: “Julian aveva 10 anni quando incontrò per la prima volta suo padre, mentre ne aveva 11 quando, con la madre e le due sorelle, partì da Conco per la lontana Australia. Quel giorno, guardando per l’ultima volta il bel campanile, si ripromise che sarebbe tornato per portarselo in Australia”. Dopo i ringraziamenti di rito, Pezzin ha continuato il suo discorso:
“Il padre di Julian, Stefano, nel 1926 emigrò in Australia. Trovò lavoro nel Northern Territory, ma la grande crisi del ’29 portò disoccupazione in tutto il Paese. Si avventurò allora in Nuova Guinea, dove lavorò come carpentiere edile. Ma quella era anche terra di cannibali e un giorno, di un suo compagno di lavoro, nella capanna dove viveva, se ne trovò solo la giacca. Nel 1935 Stefano tornò a Conco per qualche mese e dopo la sua partenza nacque Giovanna, la terza figlia che, però, nel ’38 morì.
Il dolore fu così grande che decise di tornare, anche se in Italia si parlava di guerra. La Patria, infatti, lo chiamò e lo mandò in Abissinia. Nel ’39 nacque Julian. Lui aveva solo sei mesi quando il padre si rimise in viaggio per la Nuova Guinea. Nel giugno del 1940 venne ‘fatto prigioniero’ e trasferito in Australia. L’Italia dichiarò guerra anche all’Australia e Stefano Stefani venne considerato un ‘nemico’, date le circostanze.
Trascorse quelli che lui definì i peggiori mesi della sua vita. Lavorò nel deserto australiano alla costruzione della ferrovia che da nord porta a sud. Alla fine del 1943 venne rilasciato e arruolato come volontario nel Corpo degli Stranieri Civili. In quel periodo non venne pagato, mentre a Conco la vita per la famiglia si fece molto dura. Nel 1948 tornò, con l’idea di rimanere in Italia, ma le condizioni di lavoro erano dure e decise di ripartire. Nel 1950 si trasferì con tutta la famiglia. Anche Julian Stefani, come il padre, è stato un vero emigrante, di quelli che hanno sempre fatto onore all’Italia, al Veneto e al nostro Altipiano.
Si è diplomato con un titolo equivalente alla nostra Ragioneria ed ha lavorato nei settori degli impianti elettrici, dei servizi meccanici, dell’aria condizionata. È poi diventato un manager di una società pubblica australiana specializzata nella costruzione di tetti e soffitti che operava in tutta l’Australia e in Asia. Ne è divenuto Membro del Consiglio di Amministrazione e nel 1978, dopo aver acquisito notevole esperienza, ha fondato una propria società, la Specialized Roofing System. Nel 1968 è stato eletto Senatore del South Australia, carica che ha ricoperto per ben 18 anni”.
Julian Stefani si è anche distinto per altro. A 18 anni è campione in South Australia nei 400 metri. Fonda, inoltre, diversi club, tra cui quello dei proprietari di Alfa Romeo e, nel 1976, in seguito al disastroso terremoto in Friuli, lancia una raccolta fondi che raccoglie 1,25 milioni di dollari che servirono alla costruzione di 4 asili nido in Friuli. Stefani si mobilita anche per i terremoti in Campania, e nelle Marche, favorendo la raccolta di oltre 5 milioni di dollari.
Una recente immagine di Julian Stefani
Durante la sua lunga carriera è stato commissario per gli affari etnici e culturali in South Australia, segretario e tesoriere dell’ANFE (Associazione Nazionale Famiglie Emigrati) e membro della Croce Rossa Australiana. Si è fatto inoltre promotore di raccolte fondi per il Dipartimento Archeologico dell’Università di Salonicco nel progetto di relazioni bilaterali con la Grecia, la Macedonia e la Tracia. Nominato Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana nel 1984 e successivamente, nel 1996, Commendatore. Riceve anche da Danilo Longhi, presidente della Camera di Commercio di Vicenza, la medaglia d’oro per i successi come emigrante vicentino.
A fine anni 2000, suggerisce per la prima volta l’istituzione di una Fondazione a sostegno del Migration Museum di Adelaide, fondato nel 1986, tramite la registrazione dei migranti e delle loro famiglie e la donazione al museo di mattoni che riportavano i loro nomi, le date di arrivo e il paese di provenienza, mattoni utilizzati poi per pavimentare il cortile interno del museo.
Julian Stefani non ha solo contribuito al benessere della comunità italiana, è stato anche uno dei protagonisti della realizzazione di un centro di accoglienza per gli anziani migranti vietnamiti e tuttora è socio onorario di circa 15 di associazioni ed enti di volontariato”.
Oggi Julian ha 84 anni, di recente è stato operato al cuore, causandone l’assenza alla ricezione della Targa d’Oro, ma è stato egregiamente rappresentato “in uno dei giorni più belli della sua vita”, come ha dichiarato, “dall’amico di sempre, Bruno Pezzin”.
Come ultima nota sulla personalità generosa e altruista di Julian Stefani, la sua volontà di condividere la Targa d’Oro con tutti i Vicentini emigrati e in particolare con i numerosi originari dell’Altipiano”.