OTTAWA - Il nuovo governo liberale, un esecutivo di minoranza, è una formazione leggermente più ampia rispetto ai precedenti che aggiunge nove volti nuovi, ne perde tre e sposta la maggior parte degli altri ministri “anziani” a nuovi incarichi. Dei 38 ministri che stamane hanno prestato giuramento, meno di 10 continuano a coprire lo stesso incarico. 

La scelta più clamorosa resta quella di aver sostituito il ministro della Difesa, Harjit Sajjan, al centro delle polemiche da febbraio scorso per il modo in cui ha gestito lo scandalo delle molestie sessuali che vede coinvolto l’esercito canadese.

Al suo posto, Anita Anand, che come ministro dei Servizi pubblici, ha gestito gli appalti del Canada durante la pandemia, tra cui la fornitura di vaccini anti-Covid. è la seconda donna a ricoprire il ruolo di ministro della Difesa.

L’altro cambiamento riguarda gli Esteri: a occupare il ruolo sarà un’altra donna, Melanie Joly, ex ministro dello Sviluppo economico. Infine, Steven Guilbeault, noto attivista per il clima, è il nuovo ministro dell’Ambiente. Il tema è caro a Trudeau che ha scelto Guilbeault per sostenere il contributo del Canada al vertice Onu sui cambiamenti climatici che si terrà a Glasgow dal 31 ottobre al 12 novembre.

Chrystia Freeland, come precedentemente annunciato, mantiene il suo duplice ruolo di vice primo ministro e ministro delle Finanze.

Trudeau è tornato al potere a settembre alla guida, ancora una volta, di un governo di minoranza liberale, con la posizione del partito alla Camera dei comuni quasi identica a quella precedente alle elezioni anticipate.

Non è stato il risultato che si aspettava, poiché il forte sostegno goduto nei sondaggi dai liberali per la loro robusta risposta alla pandemia si è improvvisamente dissipato a metà campagna elettorale. Il rimpasto di governo - che ha incluso il licenziamento di diversi ministri, tra cui l’ex astronauta Marc Garneau, e il trasferimento di altri a nuovi incarichi - dovrebbe dare una nuova spinta al suo governo.