CANBERRA - Il rapporto provvisorio sottolinea come la prevalenza del suicidio tra i membri in servizio e gli ex membri dell’ADF dovrebbe riguardare tutti, condannando la mancanza di azione da parte dei passati governi di fronte ad altri rapporti similari.
Il documento elenca 13 raccomandazioni da tradurre immediatamente in provvedimenti, includendo il completamento delle pratiche di risarcimento ancora in sospeso, la semplificazione e l’armonizzazione della legislazione sui risarcimenti, il processo di riabilitazione dei veterani e il miglioramento dell’amministrazione del sistema dei reclami.
Il ministro per gli Affari dei veterani, Matt Keogh, ha affermato che il governo fornirà una risposta formale alle raccomandazioni prima di mettersi all’opera “con il compito di salvare vite umane”.
“È devastante venire a conoscenza che l’Australia ha perduto più personale, tra quello in servizio attivo e quello congedato, a causa di suicidi di quanto ne abbia perso nelle operazioni di guerra negli ultimi 20 anni in Afganistan e in Iraq”.
Keogh si è detto “profondamente addolorato” per la mancanza di azioni di supporto all’interno delle Forze della Difesa e del Dipartimento per gli Affari dei veterani.
I membri della Commissione hanno fatto osservare sin dall’anno 2000 che sul problema erano già stati compilati 50 rapporti con annesse 750 raccomandazioni.
Peter Dutton, leader dell’opposizione, ha affermato che la Coalizione sosterrà quei “passi ragionevoli” adottati dal governo nella risposta alla Royal Commission.
“Il modo in cui il nostro Paese offre sostegno ai nostri veterani dovrebbe essere fonte di orgoglio nazionale, non di vergogna – ha detto Dutton –. Voglio assicurarmi che possiamo sostenere il governo in ogni passo ragionevole che intenda intraprendere per ridurre e, si spera, portare a zero il numero di coloro che tentano di togliersi la vita”.
Dutton ha respinto le accuse contro la Coalizione, al governo dal 2013 fino alle elezioni federali di quest’anno, secondo cui non sarebbe stato fatto molto in proposito.
Dutton ha dichiarato che si tratta di una questione che “si trascina da decenni” e che “non è una questione politica”.
Il rapporto finale della Royal Commission sarà pubblicato nel giugno del 2024.