CANBERRA – Il primo ministro Anthony Albanese ha confermato in un’intervista all’emittente pubblica ABC, la settimana scorsa, che l’ambasciatore australiano a Washington, Kevin Rudd, e il presidente eletto, Donald Trump, hanno già avuto un contatto diretto, aggiungendo di essere più che fiducioso che l’emissario di Canberra a Washington sarà in grado di lavorare fruttuosamente con la nuova amministrazione americana.
Il futuro diplomatico dell’ex primo ministro e ministro degli Esteri, Kevin Rudd, a Washington, era in dubbio dopo il ritorno di Trump alla Casa Bianca: “Non so molto di lui ma ho sentito dire che è un po’ cattivello, e non brilla certo per acume”, aveva dichiarato Trump lo scorso marzo rispondendo a una domanda sui messaggi Twitter di Rudd, che lo aveva descritto come un “traditore dell’Occidente” e “il presidente più distruttivo della storia”, aggiungendo: “Se quello è il caso, non durerà a lungo a Washington”.
Dalla riconferma di Trump, Rudd ha cancellato i messaggi che avevano provocato l’ira del presidente eletto, impegnandosi a ricucire lo strappo diplomatico e sviluppare rapporti stretti con la nuova amministrazione e altri esponenti repubblicani.
Nell’intervista di venerdì scorso Albanese ha confermato che c’è stata un’interazione diretta tra l’ambasciatore australiano e il presidente eletto: “Ci sono stati contatti diretti e ciò è positivo – ha detto il Primo ministro -. Kevin Rudd è stato molto attivo nello sviluppare rapporti con la nuova amministrazione e sono convinto che si sia apprezzamento da parte americana per l’importanza riposta dall’Australia nelle relazioni con gli Stati Uniti, tanto da aver scelto un ex primo ministro come ambasciatore a Washington”.
Un altro ex primo ministro, Scott Morrison, ha festeggiato il Capodanno con Donald Trump nella sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida.
Il governo di Canberra sta navigando con cautela il patto di sicurezza AUKUS con Stati Uniti e Regno Unito, che doterà la Marina australiana di una nuova flotta di sottomarini a propulsione nucleare, che gode del sostegno personale di Trump.
Il futuro segretario americano agli Esteri, Marco Rubio, ha ribadito, la settimana scorsa, l’appoggio al patto AUKUS.
Albanese ha espresso la speranza che l’Australia riuscirà a evitare cambiamenti nei rapporti commerciali con gli USA, scongiurando i nuovi dazi che Trump si è impegnato a imporre su tutte le importazioni negli USA. In caso contrario, l’Australia dovrebbe gestire le nuove imposte doganali che punirebbero l’economia nazionale in un anno elettorale.
Rudd e il ministro degli Esteri Penny Wong parteciperanno oggi al secondo insediamento di Trump alla Casa Bianca.
Per il leader dell’opposizione Peter Dutton, la senatrice Wong e l’ambasciatore Rudd dovranno impegnarsi per riprendere una collaborazione efficace con l’amministrazione Trump: “Sia Rudd sia Wong hanno fatto commenti denigratori sul presidente eletto e il ministro degli Esteri; nei recenti mesi è stata in completo contrasto con la posizione statunitense sul Medio Oriente”, ha detto, aggiungendo che ci vorrà tempo per risanare i rapporti tra Canberra e Washington.