La riunione del consiglio della Banca centrale di oggi è stata l’ultima presieduta dal governatore Philip Lowe, il cui mandato di sette anni scade la prossima settimana.

Michele Bullock, la sua vice, assumerà l’incarico il 18 settembre.

La decisione della RBA di sospendere la serie di rialzi dei tassi per un altro mese è in linea con le aspettative della gran parte degli economisti e dei mercati finanziari, dopo che il tasso d’inflazione è sceso a luglio al 4,9%, percentuale inferiore alle previsioni, ma ancora superiore al 2-3% che rimane il traguardo della Banca centrale.

Nella sua dichiarazione finale, in qualità di governatore della RBA, Lowe ha affermato che, sebbene l’inflazione sia in calo, potrebbero essere necessari ulteriori rialzi dei tassi per rallentarne la corsa.

“Potrebbe essere necessario un ulteriore inasprimento della politica monetaria per garantire che l’inflazione ritorni al livello prefissato in un arco di tempo ragionevole, ma ciò continuerà a dipendere dai dati e dall’evoluzione della valutazione dei rischi”.

Lowe ha affermato che la decisione della Banca centrale di lasciare i tassi invariati a settembre è stata presa in quanto gli attuali tassi elevati stavano già avendo un impatto sull’inflazione, e avendo tenuto presenti le incerte prospettive economiche.

La RBA mantiene ancora la previsione secondo la quale l’inflazione ritornerà all’obiettivo del 2-3% alla fine del 2025, parallelamente a quella di una tasso di disoccupazione in graduale crescita fino a raggiungere il 4,5% entro la fine del 2024, ha aggiunto Lowe.

Nella sua dichiarazione, il governatore uscente della RBA ha anche osservato che l’economia australiana sta attraversando un periodo di crescita più lenta, periodo che “si prevede continuerà per un po’”.

“L’inflazione alta pesa sui redditi reali delle persone, mentre la crescita dei consumi delle famiglie è debole, così come gli investimenti immobiliari”.

Oggi pomeriggio, intervenendo al parlamento, il ministro del Tesoro Jim Chalmers ha sottolineato l’osservazione della RBA secondo cui l’economia si trova in fase di rallentamento, aspettandosi che la tendenza andrà a riflettersi nei dati di contabilità nazionale che verranno pubblicati domani.