LOS ANGELES - Stretta nella morsa di un’ondata di estremo calore, la California del sud continua ad andare a fuoco. Il grande incendio denominato ‘Line Fire’ divampato nel fine settimana continua, infatti, a divorare le aree montane della contea di San Bernardino, attorno al lago Arrowhead, a Big Bear e alla Angeles National Forest, a est di Los Angeles. 

“Brucia senza controllo”, ha detto al Los Angeles Times il portavoce della San Bernardino National Forest, David Cruz. Più di 20.500 acri di bosco sono già andati in fumo, migliaia di persone hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni, 36 mila edifici, tra case e aziende, sono minacciati dalle fiamme. Tre vigili del fuoco, degli oltre 1.800 dispiegati nell’area, sono rimasti feriti. 

Il meteo certo non aiuta il loro lavoro. Il terreno su cui si propaga l’incendio è molto ripido e quindi i pompieri dovrebbero impiegare elicotteri e canadair. Durante il fine settimana, però, in quota si sono verificati continui temporali e fulmini, che hanno reso quasi impossibile scaricare dal cielo ritardanti e acqua sulle fiamme. A valle, le temperature sono rimaste sui 100 gradi Fahrenheit, cioè oltre i 38 gradi, complicando ulteriormente la situazione. 

Il Line Fire è scoppiato giovedì, quando i termometri segnavano oltre 43 gradi centigradi. Le temperature non dovrebbero scendere prima di martedì, nemmeno nella contea di Los Angeles, immediatamente confinante con l’area che sta bruciando. Sabato sera, il governatore della California, Gavin Newsom, ha proclamato lo stato di emergenza nella contea di San Bernardino e ha annunciato che gli sforzi per spegnere l’incendio saranno coperti da fondi federali. “Ringrazio il presidente Biden per la sua rapida approvazione del sostegno al lavoro dei nostri vigili del fuoco e dei soccorritori che combattono questo incendio e proteggono le comunità locali”, ha affermato in una nota.