ROMA - La Camera ha approvato all’unanimità, con 299 voti favorevoli e nessun contrario, la proposta di legge che introduce un nuovo regime fiscale per gli immobili posseduti in Italia dai cittadini iscritti all’AIRE, eliminando l’IMU sulla loro abitazione principale non locata. Il provvedimento, approvato in prima lettura, passa ora al Senato per il via libera definitivo.

Il testo – a prima firma Ricciardi (PD) e abbinato alle proposte presentate negli anni da diversi eletti all’estero di vari schieramenti – modifica l’articolo 1, comma 741, della legge di bilancio 2020, equiparando finalmente il trattamento fiscale della casa dei residenti all’estero a quello dell’abitazione principale in Italia. 

La norma introduce tre fasce di agevolazione basate sulla rendita catastale: IMU completamente azzerata per le rendite catastali fino a 200 euro; riduzione del 40% per le rendite tra 201 e 300 euro; riduzione del 67% per rendite tra 301 e 500 euro.

Contestualmente, TARI e tariffa rifiuti saranno ridotte del 50%, con possibilità per i Comuni di applicare la precedente riduzione dei due terzi. La riforma, apprezzata dalle comunità italiane all’estero, viene considerata un passo verso una piena equità fiscale e un riconoscimento concreto del legame che molti italiani mantengono con il Paese.

Il provvedimento aggiorna inoltre la normativa sulle agevolazioni ‘prima casa’, sostituendo il riferimento ormai superato al “cittadino italiano emigrato” con quello dei residenti iscritti all’AIRE, rendendo così le regole più chiare e aderenti alla realtà della mobilità contemporanea. 

Dopo il voto unanime di Montecitorio, le comunità italiane nel mondo attendono ora una rapida approvazione da parte del Senato, affinché la misura diventi definitiva e garantisca stabilità a un intervento considerato fondamentale per i diritti dei connazionali all’estero.