Nati nell’XI secolo per proteggere i pellegrini e curare i malati, i Cavalieri hanno affrontato secoli di guerre, esili e rinascite. Oggi, l’eredità dei Knights Hospitallers of the Sovereign Order of Saint John of Jerusalem, Ecumenical Order Grand Priory of Australia vive nell’impegno quotidiano al servizio dei più bisognosi.

Nelle ultime settimane, i Cavalieri dell’Ordine hanno organizzato una serie di azioni solidali nelle aree di Woolloomooloo e Martin Place, luoghi simbolici dove la povertà si manifesta in tutta la sua durezza.

Ma non si è trattato solo di consegnare cibo, coperte e sacchi a pelo: Dame e Cavalieri si sono seduti a terra accanto ai senzatetto, condividendo i pasti, stendendosi sui cartoni e sacchi a pelo per simulare e comprendere la loro drammatica quotidianità. “Volevamo che le persone vedessero, sentissero, capissero cosa significa non avere un tetto.  La distanza si colma solo con l’ascolto e la presenza”, ha spiegato il Cavaliere Comandante, Norman Yammine, organizzatore dell’iniziativa. Questi gesti hanno suscitato grande partecipazione e interesse nella comunità.

Le donazioni sono ancora in corso, a dimostrazione del coinvolgimento della cittadinanza, anche se le cifre finali non sono ancora state rese pubbliche. Il progetto è già in atto da qualche anno ma è anche in rapida espansione: le attività sono già attive a Goulburn dove nel 2022, durante il Natale, ha donato un carico di giocattoli all’ospedale locale e Newcastle, con nuove destinazioni in programma, tra cui Liverpool, Cronulla e tutta l’area sudoccidentale.

Non passa inosservata la forte presenza italiana all’interno dell’Ordine in Australia: segno del legame profondo tra la tradizione cavalleresca e lo spirito solidale della comunità italo-australiana.

Nel 2024, l’Ordine ha donato 20mila dollari al PCYC di Goulburn, rinnovando completamente la vecchia palestra. Il nuovo spazio è stato attrezzato con pesi, bilancieri, strutture moderne, palloni medici e altro ancora, entrando in funzione nel marzo scorso. Lucy Young, direttrice del centro ha detto: “È stato un cambiamento radicale. I ragazzi del programma ‘Fit for Life’ non avrebbero potuto fare quello che fanno oggi senza questa donazione”. Ma non finisce qui: l’Ordine ha finanziato anche le uniformi per il programma ‘Fit for Work’, che offre agli studenti dell’Anno 10 esperienze settimanali con imprese locali. PCYC si occupa di trasporto, pasti e coordinamento. Il numero di studenti coinvolti è passato da 6 a 34, con un tasso di occupazione dell’80% già nel primo anno.

Durante la visita ufficiale del 19 giugno di quest’anno, il Gran Cancelliere, Jerry Boykin,  ex generale a tre stelle e vicesegretario alla Difesa USA, ha lodato il progetto, accompagnato dal Senior Constable Ben Fitzgerald, responsabile dei programmi giovanili. Boykin ha dichiarato di aver visto qui “un modello replicabile, dove l’educazione incontra la dignità.”

A queste iniziative si è aggiunta la generosa donazione del consigliere Tony Lamarra, che ha offerto 2mila dollari al PCYC e 2500 dollari a Endeavour Industries, ente attivo con lavoratori disabili. Il suo contributo ha lasciato il segno.

Il 2025 ha visto anche una delle cerimonie più significative nella storia recente del Priorato: la cerimonia di investiture, presso la chiesa di St Fiacre a Leichhardt. La chiesa, gremita di familiari, amici e membri dell’Ordine, ha ospitato l’ingresso di nuove Dame e Cavalieri in un clima di solennità e grande emozione. Durante la celebrazione, sono stati accolti ufficialmente tra le fila dell’Ordine come Dame: Karina Natalie Alfaro e Felicity Louise Zahra;  come Cavalieri: Adrian Maggiotto, Errol Pinto, Joseph Grima, Michael Moit, Peter Placanica, Paolo Battaglia e Luigi Greco. “Non è solo un rito. È la promessa di vivere con onore, compassione e responsabilità”, ha affermato Frank Placanica, Vice Gran priore dell’Ordine.

La giornata si è conclusa con un’elegante gala nella Sydney Town Hall, con oltre 500 partecipanti. Una serata che ha celebrato lo spirito cavalleresco, ma anche la coesione comunitaria e la bellezza del servizio.  Durante la cerimonia, gli oratori hanno ricordato il percorso straordinario dell’Ordine: dalle battaglie per Gerusalemme all’esilio a Rodi, dalla difesa di Malta contro l’assedio ottomano del 1565 alla dispersione dopo l’arrivo di Napoleone. Eppure, oggi come allora, l’essenza dell’Ordine rimane viva: “Ciò che ci guida non è l’onore del titolo, ma la responsabilità di servire chi ha più bisogno”, ha dichiarato Frank Mirabito, Grand Prior dell’Ordine che con dedizione e impegno organizza le attività affiancato da Daniel Mirabito, anche lui coinvolto nelle attività dell’Ordine e deux ex machina di tante iniziative.

Le attività benefiche dell’Ordine non si esauriscono con i progetti già citati. Numerose sono state, infatti, le donazioni a enti e istituzioni di rilievo, tra cui il Brellah Geriatric Centre di Caringbah, The Family Co., la Yellow Diamond Foundation for Brain Cancer Research e il Sutherland Hospital. Nonostante le trasformazioni storiche e geografiche, l’Ordine resta fedele al proprio motto originario: Obsequium Pauperum, Tuitio Fidei, servizio ai poveri, difesa della fede. E la promessa di non lasciare indietro nessuno, si cammina insieme verso la direzione giusta: quella della solidarietà e dell’impegno sociale.