ROMA -“Jorge Bergoglio prima di diventare Papa pensava che la Chiesa dovesse avere l’audacia di uscire da se stessa e aprirsi alle periferie non solo geografiche, ma anche esistenziali, del peccato, del dolore e dell’ingiustizia, e per 12 anni alla guida della Chiesa ha incarnato quel messaggio”.

A ricordare Francesco nella sua terra è stato l’arcivescovo di Buenos Aires in una messa solenne di fronte alla cattedrale della storica Plaza de Mayo.

E ad ascoltarlo - oltre ad autorità politiche, ecclesiastiche e rappresentanti diplomatici - erano soprattutto gli abitanti di quelle periferie dove Bergoglio aveva camminato incessantemente prima di lasciare l’Argentina.

“Era il nostro Papa, prima di essere eletto viveva con noi”, ha raccontato uno dei presenti arrivato dalla periferia sud della capitale, da quella baraccopoli conosciuta come Villa 21-24, dove il giovedì santo del 2008 l’allora arcivescovo di Buenos Aires si era recato per la simbolica lavanda dei piedi, un gesto ripetuto anche a solo due giorni dalla morte nel carcere romano di Regina Coeli.

Ed è proprio dalle carceri, non solo quella di Regina Coeli, ma anche Brescia e  Rebibbia, che i detenuti hanno seguito i funerali del Papa sui televisori degli spazi comuni, allestiti dagli stessi istituti per consentire a tutti di poter partecipare alla cerimonia. Alcuni detenuti avrebbero anche chiesto, e ottenuto, il permesso di essere in piazza San Pietro per partecipare ai funerali.

Un piccolo gesto che dimostra la gratitudine provata da chi, nonostante gli errori commessi, ha trovato accoglienza e comprensione in quel Papa degli ultimi, che non li ha mai dimenticati fino alla fine.

E che, come gesto estremo, ha donato i suoi ultimi averi, circa 200mila euro, proprio a chi vive dietro le sbarre.

Papa Francesco si era battuti per loro anche con le istituzioni, chiedendo che venisse concesso un gesto concreto per dare speranza a queste persone, uno sconto di pena, anche simbolico, di un mese o due, solo a dimostrazione che lo Stato crede nella loro capacità di rimettersi in piedi. Un appello, il suo rimasto inascoltato.