BRISBANE - In giornata il ministro della Difesa Richard Marles e il ministro degli Esteri Penny Wong ospiteranno il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin e il segretario di Stato, Antony Blinken intrattenenedo un colloquio preliminare che farà da anticamera alle Consultazioni ministeriali tra Australia e Stati Uniti (AUSMIN) in programma domani.
È la prima volta che l’Australia ospita l’appuntamento annuale dal 2019, principalmente a causa della pandemia che ha avuto le sue ripercussioni sul consueto schema di rotazione tra Stati Uniti e Australia.
Anche il primo ministro Anthony Albanese prenderà parte al pranzo di oggi con i quattro ministri, dopo aver assistito ieri sera in compagnia di Blinken alla partita per la Coppa del Mondo femminile tra Australia e Nigeria.
I colloqui coincidono con le esercitazioni navali Talisman Saber in corso nei mari nel nord dell’Australia, manovre che vedono coinvolti oltre 30mila militari di 13 paesi.
L’anno scorso gli Stati Uniti e l’Australia concordarono su una intensificazione della presenza militare Usa in Australia con dispiegamenti regolari della marina e dell’esercito.
I marines statunitensi ruotano nelle basi vicine a Darwin già dal 2012 e da tempo si sta ingrossando la presenza di bombardieri statunitensi nelle basi RAAF nel Northern Territory.
Ashley Townshend del Carnegie Endowment, gruppo di esperti di geopolitica con sede a Washington, ha affermato che è probabile che i colloqui producano “ulteriori progressi incrementali” su alcuni dei principali impegni degli Stati Uniti per espandere la propria presenza militare in Australia.
“Aspettatevi di vedere maggiori dettagli sugli investimenti statunitensi nelle basi e nelle infrastrutture della RAAF e sugli accordi per le rotazioni della Bomber Task Force in Australia, nonché su come gli F-35 giapponesi potrebbero essere integrati nella cooperazione aerea potenziata tra Stati Uniti e Australia”.
Il colloquio dei quattro ministri toccheranno anche il soggetto dell’azione sul cambiamento climatico, ma il piatto forte dell’incontro rimane il contrasto alle ambizioni della Cina nel sud-est asiatico e nella regione dell’Indo-Pacifico.