CANBERRA - Marles ha confermato che, sebbene la presenza di navi militari cinesi vicino alle coste australiane non sia al momento segnalata, “potrebbe accadere nei prossimi giorni o settimane”, aggiungendo che ogni Paese ha il diritto di osservare, “purché agisca nel rispetto del diritto internazionale”.

Tra le recenti fonti di tensione, hanno trovato posto le esercitazioni militari cinesi con munizioni vere al largo delle coste australiane, nel Mare di Tasmania. “Avremmo preferito ricevere un preavviso maggiore - ha dichiarato Marles -. Noi, in casi simili, forniamo più preavviso e questo è un punto che abbiamo fatto presente alla Cina, anche durante la visita del primo ministro”.

Marles ha evidenziato che le navi da guerra australiane operano più frequentemente vicino alle acque cinesi rispetto al contrario, nell’ambito delle operazioni per la libertà di navigazione nel Mar Cinese Meridionale. Da qui, la necessità per l’Australia di rispettare e sostenere il diritto marittimo internazionale.

“La maggior parte dell’attività della Royal Australian Navy si svolge nel Mar Cinese Meridionale, nel Mar Cinese Orientale e nelle acque a nord dell’Australia - ha spiegato -. È fondamentale che possano continuare a svolgere queste operazioni”.

Marles ha infine sottolineato l’importanza di mantenere una posizione coerente: “Non possiamo stabilire standard diversi nelle nostre acque se vogliamo difendere il diritto di operare liberamente nelle acque internazionali altrove. Agiamo sempre in modo coerente”.