PECHINO – La Cina non molla la Russia. Anzi, punta a espandere la collaborazione militare bilaterale. Mentre sale la pressione sul presidente Vladimir Putin sull’Ucraina, Pechino corre in soccorso di Mosca e manda un avviso agli Usa e Unione Europea, assicurando di voler “approfondire di più la fiducia reciproca strategica, intensificare la comunicazione ed espandere la cooperazione pratica, in modo da rafforzare il solido slancio delle relazioni militari” con la Russia.    

Il portavoce del ministero della Difesa, Jiang Bin, in una nota, ha chiarito che lo scopo dell’iniziativa è di “arricchire il contenuto del partenariato strategico globale di coordinamento Cina-Russia per una nuova era e contribuire a mantenere e rafforzare la stabilità strategica globale”.   

In altri termini, nessuno potrà strappare un accordo sulla guerra in Ucraina con il Cremlino senza tener conto di Pechino, nell’ambito di una comunanza di interessi ormai strategica.

L’annuncio del ministero della Difesa è maturato a pochi giorni dalla visita del presidente Xi Jinping a Mosca, in occasione della solenne parata del 9 maggio. 

Cina e Russia si sono ulteriormente avvicinate negli ultimi anni, a dispetto dell’aggressione di Mosca ai danni dell’Ucraina scatenata a febbraio del 2022, puntando a contrastare l’ordine internazionale postbellico a guida di Stati Uniti e Occidente.

Dopo il lungo e ultimo incontro con lo Zar, Xi ha affermato che i legami tra i due Paesi portano “energia positiva” in un mondo turbolento e che le due nazioni si sono schierate con fermezza per contrastare “l’intimidazione egemonica”, il “bullismo” e “l’unilateralismo”, in un riferimento neanche velato alla guerra dei dazi del presidente americano Donald Trump.   Putin, da parte sua, ha rimarcato di aver avuto con Xi colloqui “tradizionalmente calorosi e amichevoli”, definendo la controparte cinese un “caro amico”.

Il viaggio di Xi a Mosca ha suscitato l’ira degli alleati di Kiev, Ue su tutti, che hanno accusato Pechino di aver fornito a Mosca copertura economica e politica per la sua aggressione all’Ucraina, invece di esercitare la sua influenza su Putin per favorire una “pace giusta e duratura”. Tutte accuse respinte dal Dragone, che ha invece rivendicato di essere parte neutrale nel conflitto e di aver compiuto sforzi per la pace “fin dal primo momento”.

L’annuncio del ministero della Difesa cinese è frutto dell’evoluzione dei legami bilaterali. “[A tal proposito], abbiamo avuto frequenti scambi di alto livello, condotto pattugliamenti aerei strategici congiunti, esercitazioni marittime congiunte e ci siamo supportati reciprocamente nell’organizzazione di importanti celebrazioni commemorative sotto la guida strategica dei due capi di Stato, [Xi e Putin]”, ha ricordato Jiang.

Naturale, quindi, pensare a una maggiore presenza combinata in aree contese e fonti di tensione, tra il Mar Cinese meridionale e orientale fino a interessare il nodo irrisolto di Taiwan.