ISTANBUL – Dopo il secondo ricorso presentato dall’Akp, il partito di governo guidato dal presidente turco, Recep Tayyip Erdoğan, la Commissione elettorale ha deciso di indire nuove elezioni comunali, ma solo nella città di Istanbul.
Immediate le reazioni della popolazione turca. Nella serata di martedì, nei quartieri più laici di Istanbul, la gente ha cominciato a protestare battendo sulle pentole. Un tambureggiare continuo, assordante, accompagnato da fischi e slogan: “La Turchia è laica”, “Erdogan dittatore”, “Vogliamo la libertà”.
Dure le reazioni anche a livello internazionale. “Con questa decisione viene meno la credibilità democratica della Turchia”, ha dichiarato Kati Piri, relatrice del Parlamento europeo. Anche il Consiglio d’Europa ha criticato la decisione della Commissione elettorale turca definendola “non in linea con i principi di libere elezioni”. In Germania il ministro degli Esteri, Heiko Maas, ha detto che “la decisione di annullare le elezioni comunali a Istanbul non è trasparente”. In Italia Piero Fassino, vicepresidente della commissione Esteri della Camera, ha parlato di “decisione sconcertante, non solo perché delegittima il voto popolare, ma anche perché rende evidente la parzialità della Commissione”.
Alle elezioni amministrative del 31 marzo, la coalizione del Partito Popolare Repubblicano (Chp), il principale partito di opposizione turco, era riuscita ad affermarsi in diverse città, tra cui Ankara e Istanbul. E il candidato del Chp, Ekrem Imamoglu, era diventato sindaco di Istanbul, ponendo fine a 15 anni consecutivi di potere dell’Akp. Tuttavia, il partito di governo aveva presentato una serie di ricorsi per ottenere il riconteggio. Dopo tre settimane, una volta rifatto il conteggio, la Commissione elettorale aveva confermato la vittoria del Chp sia ad Ankara che a Istanbul. Ma l’Akp aveva insistito sulle irregolarità nel voto e aveva chiesto nuove elezioni amministrative. Richiesta che la Commissione elettorale turca ha deciso di accogliere convocando nuove elezioni, ma solo nella città di Istanbul.
L’opposizione ha criticato aspramente la decisione della Commissione, definendola il frutto di una dittatura dove è impossibile vincere contro Erdoğan. “Un sistema che reprime la volontà popolare e disprezza la legge non è democratico né legittimo”, ha dichiarato un portavoce del Chp.