MILANO - La Comunità ebraica di Milano non parteciperà all’incontro con gli studenti organizzato dall’Anpi e dall’Aned per la Giornata della Memoria a Palazzo Marino, sede del Comune. 

Una nota spiega che la collettività attribuisce “un ruolo fondamentale e irrinunciabile alla sensibilizzazione delle nuove generazioni sul tema della Shoah e dell’antisemitismo, ma ritiene che non ci sia il clima adatto per partecipare a un’iniziativa di questo tipo”. 

Secondo quanto comunicato, la percezione è che ci sono sempre meno le condizioni per un dialogo “a causa di una eccessiva politicizzazione di alcune associazioni promotrici”. 

Walker Meghnagi, presidente della comunità ebraica di Milano, precisa di non avere nessun dissidio con il comune e con l’Aned, ma di non poter “accettare di avere a che fare con l’Anpi che usa il termine genocidio per definire quanto accade a Gaza”. 

Anche Davide Romano, direttore del Museo della Brigata ebraica, ha spiegato che dalla loro bandiera deriva quella di Israele, e che oggi non è facile usarla a causa delle contestazioni che si scatenano: “Per ogni evento che organizziamo dobbiamo avvertire la Digos. Non ci sono più le condizioni per un’attività culturale serena”. 

Immediata la replica del presidente dellAnpi di Milano, Primo Minelli, che dichiara: “Accusarci di antisemitismo è un po’ ridicolo, verrebbe quasi da ridere. La battaglia contro l’antisemitismo per noi è una battaglia di fondo, che conduciamo non solo il 27 gennaio, ma 365 giorni l’anno"” 

L’Associazione Nazionale Partigiani, con una nota, chiede poi che venga ufficialmente vietato il “raduno nazifascista” promosso da Forza Nuova proprio per la vigilia della Giornata della Memoria, ossia per il 26 gennaio a Roma. “Le formazioni che rappresentano ospiti e ospitanti sono vietate dalla nostra Costituzione e in dichiarato conflitto con i principi di democrazia e uguaglianza”, denuncia.