La sede del Co.As.It. di Carlton ha ospitato, lo scorso mercoledì 7 maggio, una serata di grande rilievo civico, rivolta alla comunità italiana all’estero. L’incontro, organizzato dal Com.It.Es. Victoria e Tasmania, ha avuto come obiettivo quello di illustrare con chiarezza i cinque quesiti del Referendum che verranno sottoposti al voto degli italiani domenica 8 e lunedì 9 giugno 2025.

La serata si è aperta con il caloroso saluto di Ferdinando Colarossi, direttore del dipartimento di Lingua, Cultura e Patrimonio del Co.As.It., che ha accolto i presenti in sala e diverse persone collegate da remoto. Colarossi ha poi passato la parola a Gabrielle Marchetti, vicepresidente del Com.It.Es. e moderatrice della serata, che ha chiarito l’obiettivo dell’evento, ossia di “informare il pubblico su questioni politiche importanti che accadono in Italia”.

Un pensiero commosso è stato dedicato a Gaetano Greco, promotore dell’iniziativa e membro del Com.It.Es. recentemente scomparso.

Marchetti ha poi citato uno studio della Monash University, secondo il quale molti italiani di seconda e terza generazione tendono a perdere il contatto con la politica del Paese d’origine. Ha quindi ribadito: “Questa serata non ha alcuna connotazione di partito: è un’occasione per fornire strumenti di comprensione e favorire scelte consapevoli”.

Il presidente del Com.It.Es., Ubaldo Aglianò, ha sottolineato l’importanza dell’accessibilità all’informazione, spiegando che l’intero evento si è svolto in inglese per permettere anche a chi ha una conoscenza limitata dell’italiano di comprendere a fondo il significato dei quesiti, superando ostacoli linguistici e tecnicismi giuridici.

Ha fatto seguito un contributo, tramite video, di Marco Fedi, amministratore delegato del Co.As.It., che ha delineato con precisione il quadro normativo e procedurale. “Il Referendum abrogativo – ha spiegato Fedi – è uno strumento con cui i cittadini possono decidere se cancellare una legge o parte di essa. Ma non tutte le leggi sono sottoponibili a referendum”. Fedi ha poi chiarito i passaggi formali necessari per l’ammissione dei quesiti, e ha ricordato le date fondamentali per gli elettori all’estero.

Gli elettori iscritti all’AIRE riceveranno difatti il plico elettorale direttamente al proprio indirizzo di residenza. Anche chi si trova temporaneamente all’estero per motivi di lavoro, studio o cure mediche – e i loro familiari conviventi – può votare, ma deve presentare richiesta al proprio Comune di residenza entro il 7 maggio 2025. I plichi saranno spediti entro il 21 maggio e, in caso di mancata ricezione, sarà possibile richiedere un duplicato al Consolato entro il 25 maggio. Le schede votate dovranno pervenire entro le ore 4pm del 5 giugno (ora locale).

L’intervento del professor Bruno Mascitelli della Swinburne University ha rappresentato il cuore informativo dell’incontro. Mascitelli ha illustrato i primi quattro quesiti, tutti legati al mondo del lavoro e connessi a riforme introdotte dal Jobs Act. “Non è un caso che questi referendum arrivino mentre in Italia si discute intensamente di salario minimo – ha sottolineato –. Le modifiche proposte toccano temi vitali come la sicurezza, la tutela contrattuale, i licenziamenti e il ruolo delle piccole imprese”.

Le schede saranno differenziate per colore, a seconda del quesito.

Scheda verde chiaro per il quesito n. 1: ‘Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione’. Questo quesito propone di abrogare la norma che limita il diritto al reintegro in caso di licenziamento ingiustificato, per chi è stato assunto dopo il 7 marzo 2015. Attualmente solo i lavoratori assunti prima di tale data possono beneficiare di una tutela più forte. Il sì al quesito vuole quindi estendere il diritto al reintegro a tutti, senza distinzioni temporali.

Scheda arancione per il quesito n. 2: ‘Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale’. Si chiede di eliminare il tetto massimo per l’indennizzo economico in caso di licenziamento senza giusta causa nelle imprese con meno di 16 dipendenti. Oggi il giudice può stabilire un indennizzo solo entro limiti prestabiliti; il Referendum mira a lasciare maggiore discrezionalità al magistrato, per meglio adeguarsi alla gravità del caso.

Scheda grigia per il punto n. 3: ‘Contratti a termine – Obbligo di causale, durata e proroghe: Abrogazione parziale’. Questo quesito vuole reintrodurre l’obbligo per il datore di lavoro di indicare una motivazione nei contratti a tempo determinato inferiori a 12 mesi. L’obiettivo è prevenire abusi nell’utilizzo dei contratti brevi e favorire maggiore stabilità occupazionale.

Scheda rossa per il referendum n. 4: ‘Responsabilità negli appalti – Estensione al committente: Abrogazione’. Il quesito interviene sulla sicurezza sul lavoro nel settore degli appalti e subappalti. Propone di estendere la responsabilità anche al committente in caso di infortuni, rafforzando così la tutela dei lavoratori coinvolti. Mascitelli ha ricordato infatti un dato drammatico: “Nel 2024 sono morti 1090 lavoratori in Italia, molti nei cantieri. Questa proposta vuole incidere concretamente su questi numeri inaccettabili’.

Il professor Simone Battiston della Swinburne University ha invece illustrato il quinto quesito, di natura differente, ma altrettanto cruciale.

Scheda gialla per il punto n. 5: ‘Cittadinanza italiana – Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza per la naturalizzazione’. Il quesito propone di modificare la legge attuale, riducendo da 10 a 5 anni il tempo minimo di residenza legale in Italia per i cittadini extra-UE che vogliono richiedere la cittadinanza italiana. “È una proposta delicata – ha affermato Battiston – e, per quanto mi risulti, è la prima volta che una norma di questo tipo viene sottoposta a referendum”. Ha poi precisato che il quesito non riguarda gli italiani all’estero, ma coloro che vivono in Italia da stranieri e aspirano alla cittadinanza. “Si tratta – ha concluso – di una risposta popolare a una riforma che il Parlamento non ha mai affrontato”.

Da remoto è intervenuto anche Raffaele Marchetti, prorettore all’internazionalizzazione della Luiss e professore ordinario di relazioni internazionali, con un commento sulla percezione del referendum in Italia, in modo particolare sulla copertura dell’argomento nei vari media.

In chiusura, si è sollevata una preoccupazione concreta: il raggiungimento del quorum, senza il quale i referendum non avranno effetti. È necessario che voti almeno il 50% più uno degli aventi diritto.

A fine serata, alcuni partecipanti hanno inoltre espresso perplessità rispetto alla difficoltà di comunicare con gli uffici consolari e di ricevere in tempo utile il materiale elettorale. Un richiamo alla necessità di un sistema più efficace e trasparente. Dal Consolato la replica: “Stiamo lavorando attivamente per garantire il voto degli italiani residenti in Victoria e Tasmania e di coloro che si trovano temporaneamente in questa circoscrizione consolare. Prossimamente, sul sito ufficiale del nostro Consolato Generale, verranno pubblicate informazioni dettagliate su come procedere nei casi in cui i plichi non dovessero essere ricevuti – ha dichiarato –. Invitiamo a consultare il nostro sito regolarmente per rimanere aggiornati”.

L’incontro si è concluso con un appello unanime alla partecipazione attiva e consapevole.