MILANO - La consapevolezza è che questa volta non si può più sbagliare. Per questo il futuro candidato sindaco per Milano rende irrequieto il centrodestra.
Il nome che sarebbe emerso con forza nella cena pre-pasquale a casa del presidente del Senato, Ignazio La Russa, sarebbe quello del presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi, un profilo politico - come vorrebbe Fratelli d’Italia - conosciuto in città e con cui non si rischierebbe di drenare troppi voti ai partiti, come potrebbe fare invece qualcuno con una sua lista.
La frenata arriva però da Forza Italia, con Tajani che si dice convinto “che serva un candidato civico, se vogliamo vincere” e fa comunque notare che “il futuro di Milano non si decide a cena”. Il vicepremier, infatti, non crede che il miglior candidato possa essere un politico, e spiega: “Se politicizziamo lo scontro, facciamo un regalo alla sinistra”.
In questo quadro, FdI rilancia chiedendo spazio agli alleati nella corsa delle regionali, forte dei sondaggi che lo danno oltre il 30%. “È naturale che un grande partito aspiri a governare una regione del Nord. Abbiamo posto questo tema, non è un risiko politico, ma una richiesta legittima e sensata, troveremo come sempre una soluzione”, sostiene a questo riguardo Luca Ciriani (FdI), ministro per i Rapporti con il Parlamento.
Ma ancora una volta è Tajani a frenare, dicendosi convinto che “anche a Milano si vince al centro”, e sottolineando che il candidato “non lo decide un partito, si sceglie collegialmente”.
Insomma, secondo il leader di Fi ben venga il dibattito, ma è fondamentale evitare fughe in avanti e ponderare bene le scelte: “I sondaggi ci danno indicazioni chiare: il miglior candidato sarebbe un civico”, insiste.
A casa La Russa si sarebbe parlato anche di un possibile ticket tra Lupi e Andrée Ruth Shammah, direttrice artistica del Teatro Franco Parenti.
Il leader della Lega, Matteo Salvini, che nel 2021 dava le carte sulle comunali e che al tempo non sposò la candidatura di Lupi, dal canto suo fa sapere di aver già parlato con persone “di spessore” per Milano, ma non si esprime sulle ipotesi in campo.
In attesa di sciogliere il nodo sul Veneto, nel centrodestra entrano nel vivo anche le manovre per le altre Regioni al voto. Prima tra tutte, la Campania, con la coalizione che si è messa al tavolo per discutere con i coordinatori regionali dei partiti, anche se l’ultima parola, così come per Milano, spetterà ai leader nazionali.