Ieri il processo per omicidio aveva preso avvio con le esposizioni dei legali e con le affermazioni esplosive dell’accusato Justin Laurens Stein, 33 anni, secondo alle quali fu la madre della bambina, Kallista Mutten, 36 anni, a premere il grilletto.

Stein e Mutten avevano avviato una relazione dopo essersi incontrati mentre scontavano le pene in carcere, rispettivamente per detenzione di droghe e omicidio colposo.

La madre aveva denunciato la scompasa di Charlise il 14 gennaio 2022.

Dal 21 dicembre 2021, Charlise e la coppia avevano trascorso il loro tempo tra una proprietà a Mount Wilson nelle Blue Mountains e una roulotte parcheggiata nel Riverview Ski Park, a circa un’ora e mezza di distanza.

La sera del 12 gennaio, Charlise era stata riportata a Mount Wilson dal solo Stein, mentre Kallista era rimasta nella roulotte, è stato affermato in tribunale.

Una telecamera di sicurezza aveva ripreso il 33enne in una stazione di servizio BP a Marsden Park il giorno successivo, mentre trainava una barca con il suo furgone Holden Colorado, nel retro del quale si trovava presumibilmente il barile contenente il corpo senza vita di Charlise.

Inoltre, testimoni hanno riportato di aver visto poco prima Stein mentre acquistava cinque sacchi di sabbia da 20 kg da Bunnings, sacchi che secondo il pubblico ministero erano stati aggiunti al barile per appesantirlo in modo che potesse affondare.

Invece, il 18 gennaio il barile fu trovato incastrato nella biforcazione di un albero vicino alla sponda del Colo River, quattro giorni dopo la denuncia della scomparsa di Charlise.

Le avevano sparato una volta alla testa e una nella parte bassa della schiena ha affermato il perito legale.

Stein era stato interrogato due volte dalla polizia il 14 gennaio, mentre erano in corso le ricerche della bambina, ripetendo quanto all’epoca aveva sostenuto di aver detto a Kallista, vale a dire che la figlia avrebbe potuto essere stata rapita da persone coinvolte nel suo passato criminale.

Più avanti, Stein cambiò la sua versione dei fatti raccontando ad una delle guardie carcerarie che era stata Kallista ad aver sparato a Charlise e che lui l’aveva solo aiutata ad occultare il cadavere.

Il legale di Stein, Carolyn Davenport, ha detto che il suo cliente ha cambiato la prima versione fornita alla polizia perché inizialmente aveva cercato di proteggere Kallista.

Davenport ha detto che il suo cliente si trovava all’interno di un capannone nella proprietà nelle Blue Mountains quando aveva sentito uno sparo e, uscendo, vide Kallista sparare un secondo colpo contro la figlia.

Il legale sostiene che testimonianze ed indizi dimostreranno che è stata la madre di Charlise ad avere il movente per compiere l’omicidio, e non Stein.

Si prevede che il processo durerà sei settimane.