ZAGABRIA - Il presidente croato, Zoran Milanovic, è stato rieletto con una valanga di voti, sconfiggendo al ballottaggio il rivale conservatore Dragan Primorac, con oltre il 74% delle preferenze contro quasi il 26%.
È il risultato più alto raggiunto da un candidato presidenziale dall’indipendenza del Paese nel 1991.
Pur trattandosi di un ruolo in gran parte cerimoniale, l’ampia vittoria di Milanovic è l’ultima battuta d’arresto per il partito conservatore al governo, Hdz, e per il premier Andrej Plenkovic, acerrimo rivale politico presidente.
“Grazie Croazia”, ha detto Milanovic ai suoi sostenitori riuniti in un club artistico di Zagabria per celebrare il suo successo. “Considero questa vittoria un riconoscimento del mio lavoro negli ultimi cinque anni e un messaggio plebiscitario del popolo croato verso coloro che dovrebbero ascoltarlo”, ha aggiunto, riferendosi al governo guidato dall’Hdz, partito conservatore che governa il Paese sin dall’indipendenza. Sostenuto dall’opposizione di sinistra, il presidente aveva vinto al primo turno con oltre il 49% dei voti, mancando di poco una vittoria assoluta.
L’affluenza alle urne è stata di quasi il 44%, leggermente inferiore rispetto al primo turno, ha fatto sapere la commissione elettorale. Il voto si è tenuto mentre la nazione, di 3,8 milioni di persone e membro dell’Unione Europea, lotta con il più alto tasso di inflazione nell’Eurozona, la corruzione endemica e una carenza di manodopera, insieme alla frustrazione dei giovani che vorrebbero una classe politica più interessata ai loro problemi, come l’edilizia abitativa o il tenore di vita degli studenti.
Ex premier di sinistra, Milanovic ha vinto la presidenza nel 2020 con il sostegno del principale partito di opposizione, i Socialdemocratici (Sdp). Figura chiave sulla scena politica per quasi due decenni, nel tempo ha sempre più utilizzato una retorica offensiva e populista con un linguaggio molto diretto e frequenti attacchi rivolti ai funzionari locali e della Ue.
Primorac, ex ministro dell’Istruzione e della Scienza tornato in politica dopo 15 anni di assenza, ha fatto campagna come unificatore per la Croazia ma non è riuscito a radunare la base dell’Hdz dietro di sé. Ha accusato Milanovic di essere una “burattinaio filo-russo” che ha minato la credibilità della Croazia nella Nato e a Bruxelles. Il presidente ha condannato l’invasione russa dell’Ucraina, ma ha anche criticato il sostegno militare dell’Occidente a Kiev.