Preservare la cultura siciliana in Australia, al tempo stesso facendosi fautori e promotori della cultura sicula contemporanea. È ciò che muove il Sicilian Arts Collective Australia – SACA, il collettivo guidato da Cristina Neri (illustratrice e scrittrice italo-australiana, da noi intervistata in occasione del lancio del suo ultimo libro, Stregalina) e che si pone come obiettivo principale quello di fare da ponte tra la prima generazione di siciliani giunti Down Under, ancora saldamente legati alle proprie radici, e la più recente diaspora di emigrati italiani per i quali quelle usanze, quei riti e quelle tradizioni non sempre trovano una corretta traduzione e rappresentanza nella modernità.
Gli individui coinvolti in questo ambizioso progetto condividono tutti un trascorso artistico e un patrimonio siciliano: a partire dalla stessa Cristina Neri, che come abbiamo anticipato poco sopra è scrittrice, fotografa e illustratrice; Rosanna Morales, che ha di recente debuttato con la sua prima raccolta di poesie in ragusano, The Last Sicilian: Poetry of a Vulnerable Language; Joe Malignaggi, graphic designer e deejay, in arte conosciuto anche come “Pippo DJ”; Janetta Ziino, scrittrice, attrice, nonché membro attivo del comitato della Società Isole Eolie e organizzatrice di numerose iniziative di promozione della cultura sicula a Melbourne; Katrina Lolicato, storica, documentatrice sociale e parte del gruppo creativo “Arc Up Australia”; Peter Casamento, fotografo di origini siciliano-calabresi; Laurence Strangio, regista indipendente, autore e adattatore teatrale; Fiona Basile, anche lei scrittrice e fotografa; e per finire, Carmen Randazzo, figlia di Nino Randazzo, impegnata nel settore teatrale proprio come il suo papà.
Così come spiegato da Cristina Neri, il collettivo offrirà tutta una serie di eventi che, attraverso talenti differenti, esploreranno vari aspetti e temi della cultura siciliana. Il primo di questi eventi, il “Sicilian Salottu Session”, si è tenuto proprio la scorsa domenica al Bar Oussou di Brunswick, e ha voluto celebrare la lingua bedda attraverso la poesia di Rosanna Morales, della stessa Cristina Neri, con i ritmi popolari del complesso Sanacori e con la musica di Pippo DJ.
“L’idea è quella di offrire questi appuntamenti almeno tre o quattro volte l’anno – ha spiegato Neri. – Per il prossimo anno, stiamo organizzando un festival dedicato al teatro di Nino Randazzo, mentre per quest’anno ci piacerebbe molto riuscire a mettere a punto una Sagra Siciliana”. L’obiettivo della SACA, inoltre, è quello di riuscire, un giorno, a offrire questi eventi anche al di fuori dello Stato del Victoria, e arrivare quantomeno nel New South Wales, dove la comunità siciliana è molto ampia.
Lungi dall’essere un semplice collettivo di artisti accomunati dal desiderio di diffondere la cultura sicula su una più ampia scala, al punto tale da renderla “mainstream” – a detta di Cristina Neri – il Sicilian Arts Collective Australia si configura, in realtà, come un progetto molto ambizioso che mira a sviluppare anche un braccio editoriale. “Vogliamo dare alle persone che condividono un retroterra siciliano l’opportunità di raccontare la loro storia familiare ed essere in grado di sostenerle. Produrre e poi promuovere la pubblicazione. Avremo una nostra redazione e un gruppo di progettazione; alcuni di noi, infatti, provengono da esperienze editoriali. Vogliamo, dunque, offrire un mezzo per consentire alle persone di pubblicare e distribuire le loro storie, così che queste non vadano perse”, ha continuato Neri.
Come accennato poco sopra, l’evento inaugurale della SACA si è svolto la scorsa domenica ed è stato un gran bel successo, con la partecipazione di numerose persone – di discendenza siciliana e non – che hanno riempito tutto il locale. Dalle 6 del pomeriggio alle 10.30 di sera, il “Salottu Siciliano” ha offerto versi in prosa, recitati in ragusano e tradotti, poi, sia in italiano sia in inglese, musica contemporanea e popolare, e l’opportunità di socializzare ed entrare in contatto con compaesani o avvicinarsi alla cultura siciliana sorseggiando un buon bicchiere di vino e sgranocchiando qualcosa.
Per gli eventi futuri, la SACA ha “l’idea di offrire un segmento sulla gestualità siciliana, per essere in grado di conversare senza usare le parole, ma semplicemente usando tutti i diversi gesti delle mani”. “E poi inviteremo anche autori che hanno scritto di varie cose sulla Sicilia; sarà un mix di espressioni artistiche”, ha concluso.